La rubrica che segnala le novità editoriali. I temi: Disturbo ossessivo-compulsivo – Vivere con l’Alzheimer -Affiancamento familiare – Sindrome di Down – Scuola – Arte del nutrirsi – Senza fissa dimora – Lungo la rotta balcanica – Italia e cambiamento.
Spesa pubblica, impieghi statali, poltrone. Perché in Italia è così difficile cambiare le cose? Come cominciare a farlo? È la riflessione che Roberto Perotti propone in “Status Quo” (Feltrinelli, 2016). Da economista, l’autore analizza le cifre, si affida a studi quantitativi, sottrae le questioni al tiro incrociato delle polemiche politiche e mette sotto gli occhi dei lettori la realtà nuda e cruda sulle ragioni per cui in Italia è così difficile cambiare le cose: pigrizia intellettuale; mancanza di informazione sui problemi; formalismo giuridico senza molta preoccupazione per i risultati; disorganizzazione e disinteresse dei vertici per i dettagli. Perotti, che aggiunge all’elenco delle problematicità, la regola aurea della politica “mai toccare i privilegi esistenti”, dimostra dati alla mano, che cambiare le cose è possibile. Il prossimo 4 dicembre 2016 gli italiani sono chiamati a esprimere il voto sulla riforma della Costituzione, un appuntamento molto importante per il paese e l’intervista di Andrea Pertici, professore di diritto costituzionale all’Università di Pisa, pubblicata nel testo “La Costituzione spezzata” (Lindau, 2016) tenta di entrare nel merito della questione, proponendo un viaggio attraverso le varie tappe che hanno portato all’approvazione del testo oggi sottoposto al giudizio popolare.
Il Disturbo ossessivo-compulsivo (Doc), costituisce un importante problema sanitario, in Italia a soffrirne sono quasi un milione di persone. Un disturbo che comporta profonde sofferenze, gravi difficoltà esistenziali e relazionali, inizia in età precoce e tende a cronicizzare. Il volume “La mente ossessiva. Curare il disturbo ossessivo-compulsivo” (Raffaello Cortina editore, 2016) curato da Francesco Mancini, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, presenta un modello di comprensione del disturbo e della sua cura ben definito e fondato sui risultati della ricerca sperimentale. “Vivere con l’Alzheimer. Consigli semplici per la vita quotidiana” di Cameron J. Camp (Erickson, 2016) raccoglie invece una serie di informazioni necessarie per gestire comportamenti tipici di persone con demenza, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di chi assiste e di chi è assistito. Il punto di partenza è certamente originale: il metodo Montessori applicato all’Alzheimer. L’autore, in sostanza, si è reso conto che molti principi montessoriani hanno efficacia anche con persone con demenza, così presenta una lunga serie di storie reali, affiancate da consigli concreti per affrontare la malattia.
Quando si lavora con un bambino l’intervento va diretto a tutto il suo nucleo familiare, perché dietro un minore in difficoltà spesso c’è una famiglia in difficoltà. Roberto Maurizio, Norma Perotto e Giorgia Salvadori offrono uno strumento metodologico per approfondire gli aspetti più significativi dell’“Affiancamento familiare” (Carocci Faber, 2015), forma innovativa di intervento sociale, pensata per sostenere famiglie che vivono un periodo problematico nella gestione della propria vita quotidiana e nelle relazioni educative con i figli. “Storia del mio bambino perfetto” di Marina Viola (Rizzoli, 2015) è un libro toccante, emozionante, scritto con il cuore da una donna, madre di un bambino affetto da sindrome di Down. Un libro che aiuta a combattere uno dei mali maggiori della nostra società, l’indifferenza verso i diversi, gli stranieri, i più deboli e sensibilizza le coscienze sul tema dell’integrazione. Cambiare la scuola: si può! Parte da questo inciso la proposta del professor Giacomo Stella in “Tutta un’altra scuola!” (Giunti, 2016) che vuole trasformare la classe in una comunità di discussione e di confronto in cui il docente non è più oracolo che fornisce risposte o soluzioni, ma indirizza gli allievi alla ricerca individuale e collettiva del sapere. Rovesciare l’ora di lezione è soltanto uno dei punti cardini di questa riflessione.
Un lavoro contro il cibo “kultura” che fa del nutrirsi un fenomeno di culto, una pratica più discorsiva che gustativa, una perenne ed esasperante narrazione etica, politica, economica, ambientale, estetica, artistica. È “Babel food” di Franco La Cecla (il Mulino, 2016) che tenta di rimettere l’arte del nutrirsi al proprio posto: vicino ai sensi e alla terra da cui proviene. “Lungo la rotta balcanica” (Infinito edizioni, 2016) di Anna Clementi e Diego Saccora è il racconto di un viaggio lungo la rotta balcanica che dal 2015 rappresenta la porta d’ingresso all’Europa e per la quale sono transitate oltre un milione di persone. Un vaggio nella storia dell’umanità “nel fango dei campi profughi, in mezzo a donne e bambini incatenati dalla burocrazia; tra le reti e i muri che hanno reso di nuovo l’Europa un continente diviso e ostile”. “L’uomo che dribblava i treni. Storie di un’umanità senza fissa dimora” di Michele Capitani (Paoline, 2016) è un testo sugli uomini e le donne che vivono per strada. Le loro storie, spesso drammatiche, a volte assurde, talora comiche, mettono a nudo l’ipocrisia delle persone “cosiddette civili” e rivelano la molteplicità delle risorse di una popolazione apparentemente invisibile ma che reclama soltanto un posto più dignitoso nelle nostre città e nel cuore di chi una casa ce l’ha.
Fonte Redattore Sociale