Il “Conventino” di Catanzaro, nel quartiere San Leonardo, è, nell’immaginario cittadino, il luogo deputato all’accoglienza delle persone più in difficoltà. La mensa del convento, attiva sin dal 1988, garantisce un pasto caldo – con tanto di primo, secondo e contorno, frutta fresca e anche dolce nelle occasioni speciali – anche a cinquanta persone al giorno, dal lunedì al sabato. Il servizio docce, l’ambulatorio medico e il laboratorio degli abiti usati ma in perfetto stato sono i servizi collaterali, ma non meno importanti, che vengono assicurati settimanalmente grazie ai turni degli energici volontari, molti dei quali ormai “storici”.
Ma poi è arrivata la pandemia, e con essa l’impossibilità di assicurare ogni tipo di servizio: così i frati hanno pensato bene a modalità “alternative” di intervento, quale il “cesto di Sant’Antonio”, alimentato dal principio secondo il quale “chi può prende e chi può dà”, e poi la distribuzione quotidiana di “pranzi al sacco” con, in dotazione, panini farciti (mai con carne di maiale, per dare modo alle persone di religione musulmana di potersi sfamare) e bibite.
Nelle ultime settimane, inoltre, i frati hanno anche provveduto alla consegna delle derrate alimentari, ricevute in donazione dalle associazioni e dalla Protezione Civile, con l’aiuto dei volontari della Misericordia e della Polizia di Stato che hanno garantito il necessario distanziamento sociale tra le persone in fila, una ventina al giorno circa. La distribuzione avviene quotidianamente, e rappresenta un appuntamento “irrinunciabile” soprattutto per le persone sole, che non saprebbero davvero dove andare per mangiare. Mancano all’appello in questi giorni i musulmani, osservanti del periodo del Ramadan.
Ma per il ritorno alla normalità ci vorrà del tempo: come ci spiega padre Giuseppe Maiolo, raggiunto al telefono, la struttura non consente l’esecuzione del servizio in base alle recenti restrizioni, ma la generosità della comunità catanzarese, unita all’abnegazione dei frati francescani, farà sempre in modo che il “Conventino” rimanga il punto di riferimento per i bisognosi qual è sempre stato.
Ufficio stampa CSV Catanzaro