18 volontari del Servizio Civile per "Giovani in movimento"

scn giovani in movimento

Lo scorso sette novembre ha preso il via il Servizio Civile Nazionale dell’associazione Giovani in Movimento. I volontari impegnati nel comune di Falerna sono diciotto, e si aggiungono ai sei volontari di Garanzia Giovani che hanno cominciato lo scorso maggio.
Il progetto dal nome “Osea” prevede l’accoglienza e l’informazione presso dei centri di ascolto collocati nelle sedi di attuazione del progetto, ossia Falerna Centro, Falerna Marina e Castiglione, in collegamento con gli sportelli comunali di Falerna, Nocera, Lamezia, Gizzeria e altri comuni del distretto lametino, con l’ASP, con la Regione , la Provincia ed il centro per l’impiego.

L’obiettivo principale di questo servizio, a detta della presidente Marinella Nirello, è sopperire alla mancanza nel territorio di un servizio sociale pronto a rispondere alle richieste di aiuto provenienti dai cittadini. Il compito dei volontari sarà accogliere la domanda e, laddove non riescono a fornire una risposta immediata, inviarla alle figure professionali presenti nell’associazione. L’associazione infatti si avvale di assistenti sociali, educatori, mediatori, psicologi e counsellor disponibili all’ascolto.
Un altro importante servizio sarà il doposcuola per gli alunni della scuola primaria e secondaria, un luogo dove oltre al supporto scolastico si terranno laboratori, attività ludico-ricreative e incontri individuali e di gruppo per genitori.
Quest’anno più intenso sarà il rapporto con l’Istituto Comprensivo di Falerna: i volontari sono infatti impegnati nell’accoglienza dei bambini all’uscita ed all’entrata della scuola e, nei casi in cui sia fatta richiesta, supporteranno le insegnanti con i bambini con maggior disagio.
In estate è previsto, come ogni anno, il campo estivo.
L’associazione oggi è impegnata anche in un progetto all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Catanzaro. Il progetto, chiamato “OLTRE”, promuove l’attività sportiva tra i detenuti. E’ un progetto che nasce dal desiderio di oltrepassare le mura del carcere, ossia le mura del nostro individualismo. L’associazione sta anche promuovendo la nascita di centri di ascolto in altri comuni del distretto, animati dal desiderio di essere di aiuto all’altro.

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