Nell’ambito della manifestazione nazionale “Non una di meno”, l’Auser Maida anima per la prima volta in Calabria l’intera Giornata Internazionale contro la Violenza, e sceglie il centro commerciale “Due Mari” come “agorà” in cui coinvolgere le istituzioni, le associazioni presenti sul territorio e la cittadinanza in un’iniziativa no stop che, venerdì 25 novembre, prende il via alle 10.30 e si conclude alle 19.30.
In apertura ci sarà l’incontro con le istituzioni promosso dall’Auser di Maida al fine di arrivare alla redazione di un documento che racchiuda proposte rilevanti da consegnare alla Consigliera regionale di Parità, Tonia Stumpo, che siederà al tavolo dei relatori assieme a Graziella Catozza, presidente di Auser Maida e responsabile del progetto “Punto Verde di Ascolto Antiviolenza”; Mario Alberti, portavoce del Forum del Terzo Settore Area Greganica; Mimma Caloiero, dirigente Asp dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia; Ernesto Antonini, dirigente Miur; Franco Mungari, presidente regionale Auser, Pietro Putame, sindaco di S. Pietro a Maida, Annamaria Cardamone, sindaco di Decollatura, ed a rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’Ordine dei Sociologi e del centro commerciale ospitante.
Al pomeriggio le associazioni operanti sul territorio, che fanno del contrasto ad ogni forma di violenza il proprio impegno quotidiano, avranno il loro spazio per presentarsi alla cittadinanza, intervallandosi con le scuole e con momenti di animazione che troveranno nelle letture di fiabe in chiave “rosa” il loro culmine. Il titolo provocatorio “Dal dire al fare…tu ci sei?” su cui si dirama l’intera giornata, è volto a far riflettere sull’importanza di una data, quella del 25 novembre, scelta non per fare passerella ma per ricordare il sacrificio di tante, troppe donne, sacrificate sull’altare di un maschilismo patologico che va fermato. Sono 123 le donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno: un numero agghiacciante, che fa comprendere come ormai la violenza di genere raggiunga livelli emergenziali. E che l’attività di contrasto si faccia tra la gente, in mezzo agli studenti, nei luoghi che le donne sono solite frequentare.
Per l’occasione, inoltre, i negozianti del centro esporranno nelle loro vetrine i manufatti delle scuole e delle associazioni che si ispirano ai sogni infranti delle donne che subiscono violenza.