Se la povertà alimentare è uno dei problemi sempre più gravi che affliggono il nostro paese, in quanto si tratta della impossibilità di accedere a cibo quantitativamente e qualitativamente adatto a garantire un’alimentazione adeguata per una vita sana; altrettanto problema urgente e rilevante è divenuto lo spreco alimentare al cospetto del quale vige una indifferenza generalizzata non più accettabile, né tantomeno tollerabile nel momento in cui vediamo i cassonetti della spazzatura delle nostre città strapieni di ogni ben di Dio: cibo in buono stato e prodotti alimentari vari nemmeno iniziati a totale dispetto del cibo quale trascurato elemento primario indispensabile alle persone.
Tale paradosso va studiato, eliminato e risolto con responsabilità di ogni cittadino quanto dalle istituzioni, nessuna esclusa, per avviare una campagna di possibile trasformazione dello spreco alimentare in risorsa contro la povertà e la vulnerabilità delle famiglie.
Va anche considerato che lo spreco alimentare investe tutta la filiera agro-alimentare ad iniziare dalla coltivazione, produzione, trasformazione, vendita e consumatori che debbono tendere a realizzare sempre più rete al fine di meglio armonizzare produzione e fabbisogno per ridurre sempre più lo spreco e, laddove non è possibile, trasformarlo in risorsa per le famiglie che si trovano ad affrontare situazioni di povertà alimentare.
In soccorso delle contraddizioni in essere registriamo alcune iniziative da parte di istituzioni locali che tendono a mettere mano ad una inversione di tendenza per evitare lo spreco, come anche interessante risulta ai nostri occhi il contenuto della legge 166/2016 ed il decreto governativo 3 gennaio 2017 che tracciano un percorso possibile di lavoro comune tra i vari soggetti interessati a risolvere il problema, oggi assurto a paradosso intollerabile del quale il paese non può più ignorare.
In tale contesto si colloca positivamente anche il lavoro svolto da alcune scuole del territorio regionale inserite nel progetto “Reti Anteas” sostenuto dalla Fondazione con il Sud, che attraverso il lavoro di laboratorio svolto hanno ampiamente dimostrato che partendo dal basso lo spreco alimentare può essere trasformato in risorsa utile ad eliminare la povertà alimentare.
Infine dai giovani delle scuole inserite nel progetto sono maturate idee –chiave che condensiamo in programmi, auspicandone un lieto fine, quale una vera campagna di comunicazione e promozione atte a sensibilizzare la filiera alimentare e i consumatori, oltre a ricercare giornate da destinare allo studio e all’approfondimento delle complesse tematiche del settore alimentare e della salute delle persone.
Cataldo Nigro
Presidente Anteas Calabria-