Il teatro piace. Il teatro rafforza la capacità di stare in gruppo. Il teatro è catartico. E non per nulla è “la punta di diamante” tra le attività perseguite dai ragazzi con disabilità intellettiva de “L’Alveare”. L’associazione, fondata da genitori ben consapevoli dell’importanza di far acquisire ai propri figli, ormai uomini e donne, abilità da spendere nel mondo del lavoro – a partire dall’agricoltura che praticano, come cooperativa “Agrama”, sul fondo “Fieri” della sede operativa di Belcastro – ha al suo attivo una serie di spettacoli ispirati al teatro napoletano (“Miseria e Nobiltà”, “Non ti pago”, “Natale in Casa Cupiello”, “Miseria bella” e “Gennarienello”).
Ed ha fatto ricadere sulla commedia “Cupido scherza e spazza” di Peppino De Filippo la scelta dell’ultima rappresentazione: con la regia di Marinella Nisco, e la partecipazione di alcuni genitori e amici dell’associazione (Nino Dell’Acqua, Pino Cerra, Mario Giglio e Rita Dell’Acqua) in ruoli di affiancamento ai ragazzi protagonisti, la commedia è stata così proposta domenica al Teatro Comunale di Catanzaro per far divertire il numeroso pubblico e, soprattutto, per far sentire i giovani attori a loro agio nelle vesti degli spassosi personaggi. Ed in effetti non si può negare che Donna Stella (Paola Dell’Acqua), sposata con lo spazzino Vincenzo Esposito, sia stata perfetta nel ruolo di moglie trascurata e di donna onorata dell’amore “plutonico” del caporale Pascuttella, così come il netturbino Salvatore (Paolo Merazzi) abbia proprio preso a cuore il compito di rendersi invadente nei confronti dell’amata Rosina (Ksenia Rossi), che invece non lo ricambia affatto. Ma Cupido, si sa, si diverte a creare baruffa nel momento in cui scaglia le sue frecce (esilarante l’ingresso sul palco della moglie di Pascuttella, detta “La Diavola”, impersonata da Isabella Scumaci), ed a rimettere poi tutto a posto (attraverso la minaccia di non farsi più vedere che Vincenzo rivolge al suo rivale). Le “incursioni” di altri personaggi “cuciti su misura” per gli altri ragazzi (Simona Tallarico, Luigia Scozia, Francesco Colao, Andrea Scarpino, Francesco Timpano e Andrea Fruci) hanno contribuito poi a rendere ancora più vivace la rivisitazione della farsa napoletana.
Perché il teatro serve a farsi sentire come in famiglia, e a L’Alveare funziona sin da principio così.
La commedia, che si è avvalsa del contributo del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro e del patrocinio del Comune e dell’Amministrazione Provinciale, sarà replicata domenica 17 marzo nella parrocchia del quartiere marinaro di Giovino.
Ufficio stampa CSV Catanzaro