LA RIFORMA E I CORRETTIVI: UN MONITO AL GOVERNO
ll 10 agosto scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto legge 95/2018 per rivedere il decreto sull’Impresa Sociale (si è ancora in attesa della pubblicazione del correttivo al Codice del terzo Settore approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 agosto). Le principali aree di intervento sono: cooperative sociali, volontariato, modifiche statutarie ed interventi fiscali. La prima novità RIGUARDA l’introduzione di una clausola di salvaguardia per le società cooperative PER garantire la prevalenza delle disposizioni civilistiche in materia di operazioni straordinarie. Limitative sono invece le modifiche apportate in tema di volontariato. È stato ampliato il termine entro il quale le imprese sociali devono adeguarsi alla normativa: non più 12 mesi, bensì 18 mesi dall’entrata in vigore del decreto. Pertanto gli enti hanno tempo fino a gennaio 2019 per recepire le nuove disposizioni. È stato introdotto il principio della non imponibilità delle somme destinate al versamento del contributo per l’attività ispettiva e di quelle destinate a riserva e si è previsto che gli investimenti agevolabili siano quelli eseguiti a favore di società che abbiano acquisito la qualifica di impresa sociale da non più di 5 anni e vengano mantenuti per un minimo di cinque anni. Quest’ultimo aspetto, come l’intero impianto delle norme di carattere fiscale del dlgs 112 e di buona parte di quelle del dlgs 117, resta però sospesa fino al pronunciamento favorevole della Commissione europea.
Nonostante la molteplicità delle aree di intervento, il correttivo non ha determinato una revisione profonda della disciplina dell’impresa sociale. Sarebbe stato auspicabile, invece, che il decreto avesse recepito quelle modificazioni da tempo dibattute in materia di Enti di natura fondativa ed associativa che storicamente garantiscono i servizi al mondo degli anziani, dei disabili e dei minori e che trovano significative limitazioni nella loro qualificabilità come imprese sociali, particolarmente in termini di governance. Il Governo ha già manifestato la volontà di porre in essere un secondo correttivo entro la fine di quest’anno. Il testo è ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento. Resta QUINDI da comprendere l’eventuale volontà del nuovo Governo e Parlamento di incidere più profondamente sulla intera disciplina della Riforma. Basti ricordare che formalmente la delega della legge 106 non prevedeva in maniera esplicita la abrogazione delle onlus come è invece accaduto e che tale abrogazione è ad oggi fonte di notevoli difficoltà di riqualificazione per buona parte del mondo fondativo ed associativo. Per valutare cosa cambierà effettivamente per gli Enti del Terzo Settore si attendono quindi tanto la pubblicazione del testo definitivo del decreto quanto la decisione del Governo e del Parlamento di apporre nel breve periodo eventuali nuove modifiche.