Quei "volontari folli" che pensano diverso. La nuova conferenza di CSVnet

È su questo sfondo che per quattro intense giornate gli oltre 300 delegati dei Csv italiani, a loro volta dirigenti di enti del terzo settore a livello locale e nazionale, discuteranno in varie sessioni plenaria e parallele. Lo faranno a partire dal breve testo introduttivo che accompagna l’illustrazione di Michela Nanut: “I volontari sono una contraddizione vivente nella società fondata sul tornaconto materiale.
Il dono gratuito del proprio tempo, delle proprie capacità, delle proprie idee costituisce un’eccezione alla regola? Oppure e’ da considerare parte costitutiva del nostro modello di cittadinanza? Certamente i volontari testimoniano un’alternativa per tutti ad una vita rinunciatar ia, difensiva, egoistica. Milioni di persone in Italia – tante ma non abbastanza – si ‘ostinano’ in questa pratica di solidarietà. Attraverso innumerevoli gesti, il volontariato alimenta la fiducia nelle relazioni, rende più sostenibile la quotidianità, cambia le comunità nel tempo presente ed in quello futuro”.
La nota si conclude chiarendo gli obiettivi di maggior peso dell’appuntamento trentino: mettere al centro del dibattito “le ragioni profonde dell’essere volontari, ma soprattutto la sua dimensione educativa e trasformativa”; analizzare “quanto è forte, oggi, la capacità del volontariato organizzato di costruire alleanze, di ‘contaminare’ le politiche, di incidere sulla qualità della vita nei territori”;  e approfondire, come sempre, questioni cruciali per “dare nuovo vigore alla presenza dei Centri di servizio, chiamati a interpretare bisogni sempre più complessi e mutevoli per assolvere al loro ruolo di sostegno ad ogni forma di impegno volontario”.
“La conferenza di Trento – sottolinea il presidente di CSVnet Stefano Tabò – si svolge come una sorta di crocevia di processi e di ricorrenze. Tra i primi cito soprattutto il coinvolgimento di molte realtà del terzo settore, compresi i Centri di servizio per il volontariato, nelle azioni per far affermare gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030: uno sforzo che richiede davvero di ‘pensare diverso’ e la sfrontatezza di voler ‘cambiare il futuro’. Tra i secondi, ricordo che proprio il 4 ottobre si celebra la Giornata del dono, ricorrenza che ci darà modo di riflettere da varie angolature su questa componente essenziale dell’azione volontaria”.
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