Ci sono anche due associazioni nella rete di fattorie sociali proposta dal Comune

“Ia.Ia.ò: verso una rete di fattorie sociali a sostegno degli obiettivi di inclusione e autonomia delle persone con disabilità e dei care leavers”. Si intitola così il progetto – approvato dalla giunta su proposta del dirigente dell’Autorità urbana Por Calabria, Antonio De Marco, e illustrato dall’assessore alle politiche sociali Lea Concolino – con cui l’amministrazione comunale ha inteso candidarsi come soggetto proponente all’avviso pubblico per la selezione di progetti di innovazione sociale promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento Funzione pubblica.
L’iniziativa è stata condivisa con una rete di partners composta dalle società cooperative Dedalo e Kyosei e dalle sezioni catanzaresi di Associazione Italiana Persone Down e Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici.
La finalità del progetto è quella di realizzare e promuovere une rete di fattorie sociali prevalentemente orientate al supporto di soggetti disabili e svantaggiati e di adolescenti e giovani adulti dimittendi o dimessi dal circuito delle tutele, attraverso l’attivazione di un Centro servizi nel Comune di Catanzaro che funga da catalizzatore, orientatore per i fruitori e formatore di nuove iniziative di fattorie sociali.
“Il percorso prevede la realizzazione di una micro fattoria sociale sperimentale nell’area urbana di Catanzaro – ha commentato l’assessore Concolino – che sarà il laboratorio per la costruzione del modello operativo replicabile per le altre fattorie della rete. Si partirà da uno studio approfondito delle best practices avviate nel territorio italiano ed europeo e dalla definizione di un piano di sostenibilità economica della rete a regime.
L’obiettivo è attivare dei percorsi di inserimento in attività di apicoltura, che contribuiranno a favorire l’acquisizione di competenze sociali e professionali spendibili nell’ambito del mondo del lavoro agricolo. Gli stessi ragazzi, almeno in parte, potranno poi essere inseriti nel circuito dei servizi erogati dalla rete, acquisendo il ruolo di tutor nei confronti di ulteriori utenti, disabili o svantaggiati. Qualora il progetto venga finanziato, il partenariato tra pubblico e privato potrà costituire un valore aggiunto per costruire un percorso di alta rilevanza sociale”.
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