Padova è ufficialmente la Capitale europea del volontariato. Nella serata di ieri, lunedì 9 dicembre, la cerimonia di chiusura dell’anno da capitale europea del volontariato, a Košice, in Slovacchia, e il passaggio di consegne con Padova. L’assegnazione del titolo di Capitale europea del volontariato 2020 è stato ufficializzato da Gabriella Civico, direttrice del Centro europeo del volontariato insieme al sindaco di Kosice, Jaroslav Polaček.
“Un’investitura prestigiosa che in passato è stata assegnata a metropoli come Londra e Barcellona – spiega una nota del Centro di servizio per il volontariato di Padova -, che certifica la solidità del terzo settore nel Nord Est e in particolare nella provincia di Padova, dove si contano 6.466 associazioni di volontariato capaci di mobilitare oltre 12 milioni di euro nel solo 2019, per attività che vanno dal welfare alla protezione ambientale, dallo sport al sociale”.
“È un grande onore per noi essere qui stasera per celebrare i volontari di tutta Europa, persone che si impegnano per migliorare la vita di altre persone – ha dichiarato Cristina Piva, assessora al volontariato del comune di Padova, delegata dal Sindaco, nel ricevere il testimone durante la cerimonia -. Le storie davvero molto significative di impegno e di dedizione che abbiamo fino ad ora ascoltato esprimono bene tutta la ricchezza e la vivacità del volontariato. Solidarietà, gratuità, generosità, impegno: sono queste le parole chiave valide qui a Kosice come in Italia, come nella comune dimensione europea e in ogni parte del mondo. È ai giovani che ci rivolgiamo in particolare perché vogliamo dire loro che costruire una società più equa e solidale è possibile. Questo un obiettivo che si può raggiungere compiutamente solo con il contributo di tutti”.
Il 2020, quindi, per Padova è una “importante opportunità”, ha aggiunto Piva. “Vogliamo far diventare Padova una città-laboratorio capace di attrarre idee, attivare progetti e avviare processi ed esperienze duraturi nel tempo, stimolando un’azione collaborativa con le altre componenti sociali che favoriscano ricadute positive sull’Italia e sull’Europa – ha affermato l’assessore al volontariato di Padova -. Vogliamo che la città diventi ancor più un luogo di incontro di persone e esperienze, occasione di confronto tra informazioni, conoscenze, esperienze, proposte e visioni. Speriamo di ravvivare nei cittadini la consapevolezza che non sono solo individui ma sono persone al centro di una rete sociale e far nascere un nuovo processo che possa risvegliare in loro il desiderio di impegnarsi anche al di fuori di sé, per creare e prendersi cura di qualcosa di più grande, a partire delle idee, affinché poi possano crescere e svilupparsi e il volontariato sarà il comune denominatore che andrà a legare tutte le componenti della città”.
A Padova Capitale europea del volontariato, però ci si sta lavorando già da un anno. “Il nostro programma è impostato su un lavoro triennale partito nel 2019 visto come anno di avvicinamento, che vedrà il suo apice nel 2020 – ha spiegato Piva – e si concluderà nel 2021 con la valutazione di quanto fatto e lasciato in eredità alla città. Stiamo lavorando alla costruzione di una nuova “grammatica di comunità” con iniziative e attività ispirate dai principi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 paesi membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite”.
Nel corso della serata, inoltre, è stata proclamata anche la capitale 2021 che sarà Berlino. Insieme all’assessore Cristina Piva, alla cerimonia hanno partecipato anche Niccolò Gennaro, direttore del Csv Padova, Ilaria Ferraro referente del Csv Padova per l’Europa e da Guido Barbieri, consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e consigliere del Centro di servizio per il volontariato della provincia. Le persone, i luoghi e l’agenda dei principali appuntamenti del 2020 saranno presentati ufficialmente sabato 14 dicembre 2019 alle ore 11 in Sala Anziani di Palazzo Moroni.
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