La Caritas e la Confcommercio unite da una medesima volontà, quella di dare immediate risposte al bisogno. In diversi supermercati della città (Coop, Eurospin, Senese, Conad, Penny market, Crai) si potrà fare la cosiddetta “spesa in sospeso”, una sorta di Colletta Alimentare riadattata alle esigenze allarmanti di questi giorni, che vedono aggiungersi ai poveri già censiti i numeri dei lavoratori precari, fermi da più di un mese, e delle famiglie più fragili. Chiunque vi si recherà a fare la spesa, quindi, potrà lasciare prodotti alimentari a lunga scadenza, ma anche per l’igiene personale, che verranno poi raccolti a fine giornata dai volontari di tante parrocchie e di alcune associazioni. Saranno loro a farsi tramite con le famiglie di cui già conoscono lo stato di indigenza, anche momentaneo: “Non potevamo lasciare inascoltate le richieste di aiuto che ci arrivano da più parti – è il commento di Pietro Falbo della Confcommercio – E’ per questo che ci siamo rivolti alla Caritas e a diversi imprenditori per definire le modalità che ci consentono di arginare lo stato di bisogno di questi giorni”. L’iniziativa della Confcommercio e della Caritas non è isolata (sono diversi i commercianti che propongono la spesa sospesa all’interno dei loro negozi), ma di certo sarà ben strutturata perché coinvolge la grande distribuzione. E, si spera, il cuore di molti cittadini catanzaresi.
Dal canto suo, la Caritas, che comprende ben centoventi parrocchie disseminate lungo tutta la diocesi di Catanzaro-Squillace, è in prima linea nel contrasto alla povertà che l’emergenza sanitaria di queste ultime settimane ha acuito. Certo, come ci spiega il direttore della Caritas diocesana, don Roberto Celia, la sua finalità non è tanto legata alla soddisfazione del bisogno di sfamare in sé stessa, ma è quella di andare dritta al cuore delle persone sulla scorta degli insegnamenti lasciati da Gesù. E a questo la Caritas non rinuncia mai, a prescindere da uno stato di emergenza: “Sono cambiate in questi giorni le modalità con le quali la Caritas si ritrova ad operare, ma non lo scopo per il quale è nata, ovvero portare messaggi di fede e speranza attraverso la Parola di Cristo – spiega don Roberto – Abbiamo dovuto chiudere le mense e preparare i pranzi a sacco che lasciamo sull’uscio di casa delle persone, abbiamo dovuto aprirci alle nuove povertà di questi giorni, ma non ci scoraggiamo nel compito al quale siamo stati chiamati, ovvero scorgere il vero povero per dargli conforto. E quest’emergenza ci sta insegnando cos’è davvero essenziale nella vita, avendo vissuto finora da sani in un mondo già malato”.
Ufficio stampa CSV Catanzaro