Dalla brutta esperienza degli ultimi tempi con l’emergenza del coronavirus, dovremmo aver imparato qualcosa. Se non altro, la sacrosanta libertà di uscire, camminare, respirare all’aria aperta e quando l’aria è anche sana e pulita non può che essere meglio.
Finalmente possiamo deliziarci di una bella passeggiata in pineta, il polmone verde di Soverato a ridosso della spiaggia; invece no, lo spettacolo non è dei migliori. Rifiuti sparsi ovunque che non ci permettono di godere appieno di questi momenti di svago.
Così, domenica 24 maggio il gruppo archeologico Paolo Orsi ha organizzato e coordinato i lavori di pulitura della Pineta Corvo di Soverato con numerosi soci e cittadini, supportato dai Verdi, nella persona di Pietro Infusino.
Hanno partecipato la Pro loco di Soverato con il presidente Pietro Melia, alcuni rappresentanti del comitato “Salviamo la scarpina”, il presidente e alcuni rappresentanti dell’associazione “Kalibreria” di Soverato, alcuni rappresentanti del gruppo “Fitwalking” di Soverato, Giovanni Miliè delegato dall’associazione “dune di Giovino” e dai “Verdi” di Catanzaro.
Inoltre numerosi cittadini tra cui una larga rappresentanza di giovani e i più piccoli encomiabili bambini, Gaia Caminiti e Marcello Commisso. Un segnale importante, una lezione che arriva proprio dai più piccoli. Sono loro che più di chiunque altro hanno diritto a godere di spazi puliti, sani e belli. Invece sembra che molti adulti si siano ormai abituati alle brutture e alla sporcizia, calpestandola evitandola con noncuranza o addirittura incrementandola.
Eravamo circa 30 partecipanti e abbiamo lavorato con cura e determinazione raccogliendo circa 40 sacchi di immondizia. Abbiamo restituito ai cittadini uno spazio vivibile anche se rimangono da bonificare alcune aree particolarmente degradate.
Durante i lavori è stato evidenziata infatti un’area di particolare pericolosità: si tratta di un box in lamiera che contiene al suo interno alcuni fusti di cui non si conosce il contenuto e del filo spinato al suo ingresso. Nelle adiacenze c’è anche un pozzo di almeno tre metri di profondità senza alcuna copertura o protezione. Inoltre, pali di recinzione e rete metallica poggiati sopra reti frangivento, copertoni ed altri rifiuti impossibile da rimuovere con le nostre forze. Ai due lati del depuratore abbiamo notato una particolare concentrazione di rifiuti Il tutto a portata di mano col rischio che qualcuno si faccia veramente male o che finisca in fondo al pozzo.
Il tutto è stato immediatamente segnalato all’amministrazione comunale che farà certamente la sua parte ma è importante che i cittadini tutti prendano coscienza dell’impatto delle nostre azioni e abitudini sul nostro pianeta. Danni che incoscientemente si procurano all’ambiente e a noi stessi.
I rifiuti che calpestiamo si frammentano e noi lo respiriamo; prima o poi arrivano in mare finendo anche nella filiera dei consumi.
Inoltre, ci hanno preoccupato i numerosissimi alberi numerati con vernice. A parte il danno al Paesaggio, questa situazione ci ha veramente allarmati. Cosa significa questo? Cosa rischia la nostra pineta? Quando smetteremo di tagliare alberi a Soverato? E per cosa?
Si tratta delle nostre risorse ambientali di cui disponiamo e che ci forniscono l’ossigeno senza il quale non potremmo sopravvivere e dunque VITALI.
Dobbiamo imparare a proteggere e rispettare gli alberi e l’ambiente in cui viviamo. Dobbiamo farlo per noi stessi e, soprattutto, per i bambini. Loro hanno diritto alla loro parte di futuro e noi glielo dobbiamo garantire.
Angela Maida – Gruppo archeologico Paolo Orsi
Oreste Montebello