Siamo utenti dei servizi psichiatrici, genitori e care giver, psichiatri, medici, volontari, presidenti di associazioni di salute mentale e di dipendenze del territorio, del CASM (coordinamento regionale delle associazioni di salute mentale), del centro calabrese di solidarietà e della consulta della salute mentale del DSMD di Catanzaro.
Siamo sconcertati di quanto si stia realizzando alle nostre spalle: nello sfascio generale del nostro servizio sanitario, in piena emergenza coronavirus e nel momento in cui aumentano le richieste di aiuto da parte dei pazienti psichiatrici e dei cittadini sofferenti, i vertici dell’ASP di Catanzaro che cosa fanno?
Non trovano di meglio che smantellare e trasferire il Servizio psichiatrico Diagnosi e cura dall’Ospedale regionale di Catanzaro a Lamezia Terme o chissà dove. Tutto questo, un sabato mattina e in tutta fretta, in seguito ad un intervento del NAS che rilevava le condizioni critiche quasi disumane in cui erano costretti a vivere da tre mesi i pochissimi pazienti cui era stato concesso di curarsi; gli ammalati, tre mesi fa,erano già stati trasferiti a causa dell’emergenza Covid, dalla sezione di degenza alla zona degli ambulatori medici dopo il sequestro repentino del reparto. Non si è avvertito neanche il benché minimo bisogno di confrontarsi preventivamente con la Consulta del dipartimento di salute mentale, anzi, probabilmente si sarà confidato in una nostra disattenzione. . . Ebbene, non è così!
Questa è la risposta che avete creduto di poter dare al nostro accorato appello indirizzatovi nei giorni scorsi via pec e pubblicato sulla stampa locale in cui chiedevamo proprio il raffronto con le istituzioni sanitarie e, soprattutto, che il reparto non venisse spostato?
È così che meritano di essere trattati i pazienti psichiatrici e le loro famiglie? Sono forse pazienti di serie B che possono essere scaricati qua e là come pacchi inutili e ingombranti?
Rammentiamo a tutti che avete a che fare con persone che soffrono, con famiglie devastate e con situazioni ad alto impatto sociale.
Vi chiediamo ancora una volta, di ripensare a questa decisione, e di essere ascoltati al più presto, affinchè si possa trovare insieme una soluzione percorribile, immediata e dignitosa, in grado di tutelare pienamente la dignità e la salute delle persone che necessitano di cure urgenti reperendo per il SPDC, tutti i posti letto previsti per legge ed esclusivamente all’interno dell’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro.
Non accettiamo soluzioni transitorie che potrebbero tristemente rivelarsi definitive dopo l’emergenza Covid; siate certi che noi tutti, non staremo sicuramente a guardare!!!