La "fase 3" di Assoagry

“Assoagry” è una di quelle associazioni che non si è mai fermata durante l’emergenza. La consegna di alimenti alle cento famiglie assistite è avvenuta a domicilio, anche nei primi giorni di quarantena, quando ancora la paura del contagio era tanta e non si sapeva cosa sarebbe accaduto l’indomani. Nancy Aranzalez e Vittorio Corrado, i fondatori dell’associazione, hanno preferito fare a meno dei volontari per non metterli a rischio, ma non dell’impegno che da anni li spinge a prodigarsi a favore delle persone in stato di bisogno, ad Amato e dintorni.
Un servizio che è stato assicurato fino alla settimana scorsa, e che, a maggio 2020, ha portato alla distribuzione di oltre sette tonnellate di alimenti donati dal Banco Alimentare, dall’Ipercoop, dal mercato ortofrutticolo e da privati.
Le nuove normative anti-Covid, però, impongono a soci e volontari di reperire altrove le proprie forme di autofinanziamento, non potendo più ricorrere ai tour estivi per promuovere la vendita di prodotti dolciari durante le varie feste patronali, e nemmeno ai pranzi di solidarietà, solitamente aperti alla cittadinanza ed a tutti i sostenitori. Ed è per questo che, molti dei beni (soprattutto vestiti, di passate collezioni, che alcuni negozianti, ma anche privati, hanno deciso di donare) esposti nel negozio solidale che da anni è parte integrante della sede associativa ad Amato, in contrada Massaro – anzi, l’origine di “Assoagry” passa proprio da lì – saranno messi a disposizione con un’offerta minima di uno, due o tre euro. Nel negozio c’è spazio anche per gli oggetti per la casa, per gli aromi da pasticceria e per i giocattoli, che fanno da complemento d’arredo per l’accoglienza dei più piccoli.
Un “outlet” solidale, dunque, completo di tutto punto, con tanto di suddivisione per taglie ed età, che permetterà ad “Assoagry” di dare continuità  a quella che con gli anni è proprio diventata una “missione”.
 
Ufficio stampa CSV Catanzaro
 

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