Il movimento culturale "Dorian" ricorda la figura di Franco Costabile

Per comprendere e conoscere al meglio l’opera di un poeta come Franco Costabile la scelta migliore è immergersi nei luoghi che ne hanno ispirato i componimenti, incamminarsi nelle strade che hanno smosso i suoi sentimenti, incontrando quartieri, colori e ombre che sono stati tramutati in arte lirica dall’aedo calabrese.
Con questo spirito si è tenuta lo scorso 27 agosto – per celebrare il 96° anniversario della nascita del poeta sambiasino – la seconda edizione de La Rêverie degli Ulivi, un’iniziativa ideata e organizzata dal movimento culturale Dorian – la cultura rende giovani, svoltasi nel centro storico di Sambiase in Lamezia Terme.
Per la prima volta sono state abbandonate le sedie dei convegni pomposi, per intraprendere un percorso tanto fisico quanto di conoscenza; sono state messe da parte le tribune autoreferenziali per calarsi nella realtà terrena e popolana dell’ispirazione e del sentimento poetico.
Sotto la guida di Giovanni Mazzei, presidente del movimento culturale ed esperto conoscitore della vita e dell’opera costabiliana, il folto numero di partecipanti è stato guidato in un percorso cognitivo e sensoriale, apprendendo i grandi dolori e i traumi che hanno condizionato l’esistenza del Costabile, e ricevendo anche le chiavi ermeneutiche per decifrare le immagini e i simboli della sua poetica.
Oltre ad ascoltare le vicende biografiche e critico letterarie, sono state lette le liriche raccolte nelle due sillogi che il Costabile ci ha lasciato: Via degli Ulivi e La Rosa nel Bicchiere. Le letture, come già avvenuto in altre iniziative di Mazzei, sono state totalmente spontanee, pescando a sorte da un sacchetto ricolmo di poesie. La prima lettura è stata eseguita dall’assessore alla cultura del comune di Lamezia Giorgia Gargano, intervenuta per un saluto. La casualità, forse guidata dallo spirito del Costabile, ha voluto che a conclusione della camminata, proprio sotto la casa natale del giovane Franco, sia stata letta “Per altri sentieri…” la prima poesia che appare nella sua prima raccolta, con il simbolico verso conclusivo “sono questi gli orti/i confini per ricordarci”.
“Abbiamo voluto ricordare Franco Costabile percorrendo i suoi sentieri – dichiara Giovanni Mazzei, ideatore della serata su Franco Costabile – rivivendo le sensazioni dell’antica Calabria cristallizzata nei suoi versi. È stata la prima volta che l’arte di un poeta è stata descritta mediante una passeggiata ma posso dire, vista la soddisfazione e la gioia dei numerosi partecipanti, che è stato un incredibile successo!”.
Ma non è finita qui, la vera sorpresa della serata è stato il secret-concert organizzato all’interno dell’atrio Verdi di Sambiase. Una novità assoluta per il territorio di Sambiase, un concerto inaspettato, inatteso giunto a conclusione del nostro cammino conoscitivo. Un concerto reso ancora più prezioso dalla cornice del centro storico sambiasino. Una volta condotti nel vaglio, i partecipanti hanno trovato ad attenderli i due maestri di chitarra classica Luca Laganà e Paolo Isabella, della scuola di musica Liuto.
La musica delle chitarre e le note eseguite dalle loro dita hanno intermezzato le letture dei componimenti più celebri di Franco Costabile, come Ultima Uva, Apologo, Il canto dei nuovi emigranti.
Una esibizione elegante e una declamazione asciutta, senza fronzoli, priva di tentativi di folklorizzazione della poesia costabiliana: le chitarre non accompagnavano le letture, ma cullavano i silenzi, consentendo all’uditorio di interiorizzare gli echi e le suggestioni di Franco Costabile, permettendo all’ascoltatore di ricevere e vivere la rêverie costabiliana, il sogno ad occhi aperti che il poeta calabrese ha saputo tramutare in imperitura sublime arte.

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