Ho aspettato di sbollire un pochino di rabbia prima di esprimere il mio pensiero sulla questione del perché la Calabria con il minor numero di contagi da domani diventerà “zona rossa”.
La rabbia non fa avere lucidità, ed io volevo averla per cercare di essere chiara.
Innanzitutto volevo farvi un piccolo promemoria.
Come è noto a tutti voi da tempo come malata e come presidente dell’associazione CAL.M.A ( Calabria Malati Autoimmuni) ho sempre denunciato l’annosa e disastrosa situazione della sanità calabrese, e negli ultimi mesi, da prima dell’arrivo del Covid-19 , insieme alle altre associazioni di categoria e al CSV (Centro Servizi Volontariato) abbiamo unito le forze intensificando la battaglia.
Abbiamo incontrato tutte le maggiori cariche che si occupano della Sanità calabrese, esponendo le criticità sempre più evidenti e lo stato di abbandono dei malati calabresi, peggiorato ulteriormente con l’arrivo della pandemia.
Abbiamo cercato di suggerire anche soluzioni come dire “elementari” o da “manuale”, non perché siamo esperti, ma perché siamo vicini a tutti i malati e ne conosciamo meglio le esigenze.
La Calabria per chi non ne fosse a conoscenza ha circa 2000 malati autoimmuni, e 300 mila malati cronici.
Il 15% in più del resto d’Italia (rapporto del commissario Scura).
Lo sapevano tutti, tutti erano a conoscenza del numero dei malati e della disastrata situazione della sanità calabrese, ma nessuno ha fatto niente.
Lo dicono i fatti non lo dico io.
Tutta la classe politica degli ultimi 20 anni ha fatto solo ed esclusivamente i propri interessi, non tutelando i cittadini calabresi in nessun modo, ma creando solo un bacino di voti.
Parliamoci chiaro nessun colore politico escluso! Tutti nello stesso mazzo.
Nessuno si salva.
Tutti siete colpevoli di questo scempio, anzi tutti siamo colpevoli.
Non è il governo a volerci “piegare la schiena ” come ho letto in un articolo, ma siete voi che ce l’avete spezzata! E noi colpevoli di averlo permesso.
Siete la vergogna, dovreste solo fare silenzio in questo momento.
Dovevate parlare prima! Quando siamo venuti a parlarvi e invece avete fatto silenzio.
Avete perso l’occasione di dire la verità a noi calabresi e sicuramente avreste fatto più bella figura!
Dovevate e sottolineo DOVEVATE perché era vostro dovere.
Adesso non si tratta di trovare il colpevole o i colpevoli..è tutto davanti ai nostri occhi.
Ripeto tutti siamo colpevoli, anche noi che finora siamo stati bravi, anzi, “leoni da tastiera ” a criticare (giustamente non dico di no) lo spreco per lo spot di Muccino, ma non ho visto la stessa indignazione quando i nostri diritti alla salute sono stati calpestati. Non da ora ma da sempre. Il Covid ha messo solo in luce un problema che era davanti agli occhi di tutti.
Cari politici tutti, avrete sulla coscienza (sempre se ne avete una) i morti di Covid ma anche di altre patologie.
Perché se a qualcuno ancora non è chiaro non possiamo permetterci di stare male in nessun modo, perché se malauguratamente ci viene un infarto o qualsiasi cosa che non sia Covid, e dovessimo avere bisogno di un posto in rianimazione, VI RICORDO CHE NON NE ABBIAMO.
La Calabria non è solo marciume come vogliono far credere quelli che hanno permesso (a ragione) di farci criticare dal resto d’Italia.
Ma è fatta anche da gente onesta, con sani principi e gran lavoratori.
Ci rialzeremo perché siamo calabresi e siamo fieri di esserlo. È ora di dimostrarlo! Perché non devono rimanere solo parole o la rabbia dettata dal momento.
A noi calabresi voglio dire: “basta belle parole, basta clientelismo e mettiamoci la faccia ogni tanto.
Perché è troppo vera la frase: ” la verità vi renderà liberi..”. Liberi di dire il proprio pensiero senza condizionamenti per i favori ricevuti.
Le mie parole sono sempre seguite dal mio ” ci metto la faccia” e mi assumo le responsabilità di ciò che scrivo.
Mi sono sentita dire da molti, ma per fortuna non da tutti: ” ma chi te lo fa fare? Tanto qui non cambierà mai niente!”
Non sono d’accordo, cambiare si può basta solo volerlo, a noi la scelta.
Lungi da me il pensiero che questo mio scritto possa essere interpretato a scopo politico.
Non m’interessa.
In ultimo concludo con una storiella nota che dovremmo tenere a mente. La storia del piccolo colibrì che veniva ridicolizzato perché portava una goccia d’acqua nel becco per cercare di spegnere un vasto incendio.
Il colibrì rispose: ” io intanto faccio la mia parte”.
Luana Maurotti
Presidente associazione CAL.M.A (Calabria Malati Autoimmuni)