Quasi cinquanta volontari, donne e uomini di ogni età, e le loro storie di impegno vissute in questi mesi particolarmente difficili, negli ambiti più diversi, a fianco delle persone messe maggiormente in difficoltà dalla pandemia: bambini, anziani, immigrati, famiglie piombate improvvisamente nell’indigenza, disabili, malati, persone sole o con difficoltà nell’uso delle tecnologie, animali rimasti senza cure. E anche persone senza dimora, alle quali si è dedicato negli ultimi mesi, con la Croce rossa italiana, il volontario più famoso intervenuto a sorpresa nella mattinata, l’attore Raoul Bova.
Sono stati loro i protagonisti di “Volontariato, insieme possiamo” la maratona online (che si può rivedere a questo link) promossa dal Forum nazionale del terzo settore e CSVnet insieme a Caritas Italiana per celebrare la 35^ Giornata internazionale del volontariato.
L’evento, condotto da Elisabetta Soglio, caporedattrice di “Buone notizie”, inserto del Corriere della Sera, e a Stefano Arduini, direttore di Vita, è stato aperto con la lettura del messaggio che la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo, ha inviato agli organizzatori in occasione della Giornata ringraziando il volontariato per la sua capacità, nonostante l’emergenza epidemiologica in atto di “mantenere sempre in vita la rete di relazioni umane”.
Dopo l’intervento di apertura di Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale del terzo settore, che ha sottolineato come l’associazionismo abbia saputo reagire in modo creativo agli ostacoli senza precedenti posti dall’emergenza sanitaria, il presidente di Csvnet Stefano Tabò ha riportato l’attenzione sul ruolo del volontariato in questa 35^ Giornata istituita dall’Onu. “Quello che ci è chiesto dalla ricorrenza di oggi non è classificare i cittadini in base al merito e alle ore di volontariato svolte, ne pensare ad essi come a un gruppo di persone separato dalle altre, ma alzare lo sguardo alla società nel suo complesso, immaginare un mondo più sostenibile in cui la dimensione della gratuità sia un ingrediente fondamentale del nostro pensiero e del nostro agire. Siamo chiamati ad accorgerci di quanto le nostre comunità sarebbero più povere, più sfilacciate e più sfiduciate se al loro interno non ci fosse il ‘sale’ del volontariato”.
“Il volontariato è chiamato a una sfida radicale, quella di riuscire ad andare in profondità, alle radici delle ingiustizie. La portata dell’impegno a cui è chiamato è immensa e per ribaltare la prospettiva non servirà solo il fare ma anche il progettare – ha detto Luca Gori dell’Università S. Anna di Pisa nel suo intervento nel corso della mattinata. “La sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020, ha messo in evidenza il ruolo di volontariato e terzo settore nella costruzione di una rete di vicinanza e solidarietà, di messa a disposizione di dati e informazioni agli enti pubblici. Ancor di più quindi, ritengo che la prima sfida da affrontare è di andare in profondità e di non aver paura di formulare proposte politiche. La capacità del terzo settore di creare legami e connessioni”, – ha aggiunto Gori – “si trova inoltre davanti ad un’altra sfida, quella tecnologica. In questo senso, durante la pandemia questo mondo ha mostrato una capacità di adattamento molto rapida, che però ora deve proseguire. Il volontariato – ha concluso – ormai è prassi, è norma giuridica, ma è anche e deve diventare sempre più cultura, orientando la vita delle comunità”.
“Il volontariato come “postura” come modo di stare al mondo, capace di portare con sè abilità e competenze essenziali per il mondo di oggi” è ciò che ha evidenziato nel suo intervento Paolo Pezzana dell’Università Cattolica di Milano. “Faccio tre auguri al volontariato sotto forma di parole-chiave. Il primo augurio è di essere “metastabile”, perché in questo tempo di transizione l’equilibro che abbiamo conosciuto in passato non lo troveremo più e dobbiamo essere capaci – come è stato il volontariato in questi mesi – di trovare la nostra stabilità risolvendo i conflitti nel mondo presente. Il secondo augurio è di essere “trasduttivo”, ovvero capace di dare continuità a un meccanismo di solidarietà favoloso che il volontariato può rilanciare a tutta la società, la pubblica amministrazione, le imprese. Il terzo augurio è di essere sempre più “odologico”, cioè capace di seguire il suo percorso”.
“È importante che il volontariato faccia “con” le comunità, insieme, e non “per” o “su”, perché il volontariato è parte integrante delle comunità – ha sottolineato Andrea Volterrani dell’Università Tor Vergata di Roma. – Riuscire in questo significa fare qualcosa in più in termini di qualità e non solo di quantità. Le persone inoltre devono tornare protagoniste, nelle comunità, nelle strade, nei quartieri”.
In conclusione l’intervento del coordinatore della Consulta del volontariato, Enzo Costa: “questi mesi siamo stati lasciati soli spesso, quando chiedevamo i dpi, un aiuto per andare avanti – commenta Costa. Oggi è un giorno di festa e non di polemica, ma chiedere rispetto per il terzo settore fa sempre bene. Iniziamo un percorso per rimettere in fila valori del volontariato, che vanno sempre riattualizzati in un contesto in continuo cambiamento e che continuerà a cambiare anche con e dopo questa epidemia”.
L’evento si è concluso con la lettura del messaggio che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato agli organizzatori. “In occasione della 35° Giornata internazionale del volontariato rivolgo il mio pensiero ai volontari, al mondo dell’associazionismo e a tutti gli operatori del Terzo settore i quali, ancora di più di fronte alle difficoltà di questi mesi, si sono rivelati il ‘cuore pulsante’ del nostro vivere sociale. Li ringrazio perché nel momento del bisogno lo Stato ha potuto sempre trovare in loro un solido alleato capace di arrotolarsi le maniche e trasmettere forza e fiducia. In questi ultimi giorni è emersa, purtroppo, la preoccupazione circa la prospettiva di una regolazione peggiorativa degli adempimenti fiscali riguardanti i soggetti che compongono il Terzo Settore. Voglio assicurare che l’impegno del Governo è e sarà quello di continuare a condividere tutti gli aspetti dell’attuazione del Codice. In particolare con la costituzione di un Tavolo di lavoro per quanto attiene agli aspetti fiscali della Riforma, che vedrà Ministero del Lavoro, dell’Economia e Forum Terzo Settore lavorare insieme per costruire un modello di fiscalità rispettoso dell’identità di questi soggetti e compatibile con la disciplina europea in materia”.
In occasione del 5 dicembre anche il presidente della Repubblica Mattarella ha diffuso il suo messaggio di saluto in cui ha ribadito che “facilitare la partecipazione dei nostri giovani nel volontariato concorre alla formazione di cittadini responsabili”.
Fonte: CSVnet