Don Mimmo Battaglia è un nome che ormai l’Italia intera ha imparato a riconoscere, prima come presidente nazionale della FICT (Federazione Italiana Comunità Terapeutiche), poi come arcivescovo della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dé Goti nel Beneventano, e dal 12 dicembre come nuovo arcivescovo di Napoli. Ma per noi resta “Don Mimmo”, il prete calabrese “di strada” (come lui ha amato sempre definirsi) che ha lasciato il segno ovunque è andato, dalle parrocchie del catanzarese in cui ha operato, al Centro Calabrese di Solidarietà, che ha guidato fino al 2016.
Chiunque l’abbia conosciuto non può dimenticare la sua naturale propensione verso gli emarginati, di cui nessuno si occupa perché è difficile occuparsene: non per don Mimmo, che ad essi ha rivolto per anni le sue energie, non solo con le parole e lo sguardo capaci di penetrare l’anima, ma anche con la vicinanza e lo sprone a non mollare mai, nemmeno nei momenti più estremi.
Don Mimmo ha caratterizzato il volontariato ed ha fatto da stimolo alla crescita della solidarietà nella città di Catanzaro, e la città, che è sede del Centro Calabrese di Solidarietà che è una realtà cresciuta assieme a lui, non dimentica quanto da lui lasciato in termini di apostolato concreto, di omelie capaci di scuotere le coscienze a distanza di anni, di attenzione al mondo dell’associazionismo che si caratterizza per l’operosità senza orari e senza limiti, e per la prossimità a un territorio complicato e pieno di crepe.
Per noi, che l’abbiamo conosciuto e visto operare, don Mimmo resterà sempre “il prete degli ultimi” innamorato del volontariato e della sua terra. Anche se ora veste l’abito talare e sarà la guida spirituale di una diocesi importante e difficile come Napoli. Un compito arduo, ma, ne siamo convinti, senz’altro nelle sue corde.
Presidente Luigi Cuomo e Consiglio Direttivo
CSV Catanzaro