Andel e Casm si rivolgono al ministro Stefani in visita in Calabria con una nota congiunta

La condizione della disabilità ha un numero altissimo di varianti ma il comune denominatore di tutte è la tensione verso l’autosufficienza: in ogni persona con disabilità – e nei loro caregiver – ogni energia è rivolta alla conquista di spazi sempre maggiori di autonomia, fino all’orizzonte massimo della autosufficienza.
L’Agenzia Nazionale per la Disabilità e il Lavoro (ANDEL) è nata con lo scopo precipuo di rivendicare un diritto che oggi – nel nostro Paese – è in gran parte negato: il diritto al lavoro delle persone con disabilità perché questo diritto è un cardine dell’autonomia e dell’autosufficienza. Se consideriamo il tasso di occupazione delle persone con disabilità, nel raffronto con gli altri paesi europei, l’Italia occupa purtroppo una delle posizioni più basse. La stessa Commissione ONU istituita per la verifica dello stato di attuazione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità ha richiamato il nostro Paese ad un maggiore sforzo in questa direzione.
IL Coordinamento delle Associazioni per la salute Mentale (CASM) rappresenta  18 associazioni che si occupano di salute mentale sul territorio regionale della Calabria ed è impegnato anch’esso a tutelare e promuovere diritti e dignità umana sotto ogni profilo.
ANDEL E CASM concordano nel ritenere che le istituzioni hanno perso l’occasione di elaborare – a venti anni dalla sua approvazione – un bilancio della legge 68/99 sul collocamento mirato. La IX Relazione sullo stato di attuazione della legge, presentata al Parlamento nel gennaio di questo anno, ha purtroppo confermato che mancano addirittura dati – aggiornati e dettagliati – e che quindi lo Stato, per sua stessa ammissione, è privo degli strumenti di base per un intervento efficace.
Il  messaggio n. 3495 dell’INPS dello scorso 14 ottobre con il quale l’Istituto comunica l’esclusione  dal beneficio dell’assegno di invalidità di ogni persona con disabilità che ricavi anche un minimo reddito da lavoro, nasce dalla scarsa conoscenza e cultura dell’inclusione lavorativa e dalla grave sottovalutazione del problema da parte delle stesse istituzioni.
Questa è una  decisione che va rivista  con urgenza.
ANDEL e CASM unendosi alla protesta delle associazioni di persone con disabilità – chiedono con forza al Governo di intervenire immediatamente per rimediare agli effetti paradossali che produrrebbe l’applicazione del suddetto orientamento: disincentivare dal lavoro e dalla ricerca del lavoro centinaia di migliaia di persone fragili  che ricavano comunque un modesto aiuto attraverso l’assegno di invalidità.
Il lavoro delle  persone con disabilità psichiatrica, inoltre, non rappresenta soltanto occasione di inclusione sociale e di cittadinanza attiva ma ha una forte valenza terapeutica come unanimemente riconosciuto dalla psichiatria moderna in quanto sostiene la recovery e riduce recidive e ricoveri: in definitiva si rivela , per l’intera  comunità, un vantaggio economico in termini di risparmio della spesa sanitaria.
Nel salutare  con favore l’iniziativa assunta in questi giorni dal Ministro Stefani di aprire una Consultazione pubblica denominata Verso una piena inclusione delle persone con disabilità – Contributi, proposte e best practices per la piena inclusione delle persone con disabilità” apprezziamo  in particolare che almeno due delle aree tematiche della Consultazione riguardino il tema del lavoro. ANDEL e CASM risponderanno alla sollecitazione del Ministro con una serie di proposte concrete e fattibili (alcune delle quali già avanzate nei mesi scorsi in varie sedi).
Allo stesso tempo, sollecitano il Ministro Stefani e – per suo tramite – l’intero Governo a dare a questo tema il rilievo politico e la priorità che esso merita, trovando una propria autonoma definizione all’interno del PNRR.
 
 
La presidente CASM                                                                Il referente ANDEL CZ
Rosaria Brancati                                                                           Giovanni Cirillo

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