Il post del sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo sul taglio dell’Albero della legalità, piantumato – alla presenza delle massime autorità istituzionali tra cui il prefetto Roberta Lulli, il procuratore Camillo Falvo e il colonnello Bruno Capece – all’interno della scuola “Don Bosco” del capoluogo, ha suscitato un moto di ribellione nella comunità vibonese.
Il mondo dell’associazionismo con a capo Libera, il mondo dell’imprenditoria, le organizzazioni sociali e tanti cittadini si sono associati alla ferma condanna del primo cittadino «per questo odioso atto di vandalismo. Un vero e proprio moto di ribellione – si legge in una breve nota dell’amministrazione – si è da subito scatenato, rinnovando in ogni coscienza l’impegno nella lotta per la legalità e per i diritti. Ed allora il Comune di Vibo Valentia intende raccogliere questo sussulto di legalità proveniente dalla comunità vibonese per organizzare, in collaborazione con tutte le associazioni e agli uomini e alle donne di buona volontà, una manifestazione per testimoniare – conclude la nota – l’impegno per la lotta alle mafie e per ricordare Falcone e Borsellino e il loro sacrificio, per la legalità piantando un nuovo albero, tanti nuovi alberi, ovunque ci sia il rischio di infiltrazioni mafiose».