CATANZARO_PROV
L’Acmo: «Basta tagli sui malati oncologici»
Carmine Mustari
Sorbo San Basile
L’ Acmo (Associazione calabrese malati oncologici) “Ida Ponessa” che ha sede a Sorbo San Basile, ma che oramai è radicata su tutto il territorio regionale, si rivolge con un appello al commissario per la sanità calabrese Saverio Cotticelli, ai vertici dell’Ao “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro per cercare di porre rimedio alla ormai critica situazione che affligge l’ospedale, in particolar modo in quei reparti, dallo stesso sodalizio supportati e vissuti in prima persona, nei quali il paziente risente profondamente delle problematiche di seguito elencate: «Questo settore della sanità è fin troppo delicato – dichiara il presidente del sodalizio Aldo Riccelli -: troppi pazienti e poco personale per gestirlo. Personale stremato dai turni di lavoro oberanti, che spesso prolunga il proprio orario lavorativo per sopperire alle carenze di organico che in questo periodo più che mai si ripercuote sul livello di assistenza offerto al paziente. L’ospedale tenta in molti modi di far fronte all’attuale emergenza per la mancanza ormai conclamata di personale. Noi siamo testimoni di queste problematiche che si ripercuotono sui pazienti e sulla propria condizione ma che stremano anche tutto il personale preposto il quale obiettivamente non riesce a sopperire alle innumerevoli carenze causate dai continui tagli alla sanità».
L’associazione calabrese malati oncologici “Ida Ponessa” svolge ormai da dieci anni, su tutto il territorio calabrese, diverse attività di supporto rivolte ai pazienti affetti da cancro, attraverso l’assistenza domiciliare, i trasporti con le automediche di proprietà dell’associazione e la diffusione della cultura della prevenzione. Nello svolgere la propria attività ci si ritrova inevitabilmente a vivere le strutture ospedaliere e a confrontarsi con il personale e con i vertici aziendali. «Proprio questo confronto – conclude Riccelli – ci consente di farci portavoce delle esigenze dei tanti pazienti e di trovare, laddove possibile, qualche soluzione perché l’obiettivo principale è quello di migliorare le condizioni dei malati e garantire diagnosi e cure ottimali attraverso la sollecitazione delle autorità sanitarie a favorire la formazione di qualunque figura professionale, medica e paramedica, necessaria allo svolgimento delle diverse attività assistenziali e alla cooperazione in senso stretto con le strutture sanitarie pubbliche e private, senza sostituirsi ad esse, cercando di offrire continuità e livelli di cura eccellenti».