La nuova Programmazione di CSVnet e il percorso per il rinnovo delle cariche

L’assemblea dei Csv soci ha approvato il piano delle attività per il 2021. Presentate le modifiche dello statuto e del relativo regolamento, che saranno discusse il 20 marzo. Prevista a fine giugno l’elezione dei nuovi organi sociali.
Gestire con efficienza quello che si annuncia come l’anno decisivo per la riforma del terzo settore (finora incompiuta); mettere a frutto le lezioni apprese durante la pandemia per fronteggiare meglio le future emergenze; facilitare il ricambio generazionale nei Csv, nelle associazioni e in tutto il volontariato. Sono tre delle sfide che attraversano la Programmazione 2021 di CSVnet, approvata sabato scorso dall’assemblea dei soci, svolta in modalità telematica, durante la quale è stato anche definito il cammino verso il rinnovo degli organi sociali, previsto alla fine di giugno. Ma andiamo per ordine.
La Programmazione
Realizzato con una nuova metodologia, che lo collega sia alla struttura dei bilanci sociali che agli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, e che prevede precisi criteri di misurazione, il piano delle attività di CSVnet per il 2021 è il frutto di un confronto durato più di sei mesi. Superata infatti la fase più dura nell’emergenza Covid 19, a partire da giugno numerosi confronti con operatori e dirigenti dei Centri di servizio, oltre che con vari soggetti associativi e istituzionali, hanno consentito di rilevare i bisogni, di scegliere appunto le sfide da affrontare e di definire non solo gli “obiettivi di cambiamento” da raggiungere nel corso di quest’anno, ma di impostare anche alcune linee di azione per quelli successivi.
La Programmazione 2021, illustrata dalla vicepresidente Chiara Tommasini, individua 17 obiettivi per 5 grandi aree di destinatari: il sistema dei Csv, il mondo del volontariato, i soggetti socio-economici, la collettività e l’area istituzionale. Ciascuno degli obiettivi di cambiamento è declinato in decine di schede operative, che sono ovviamente interconnesse e si richiamano di continuo in coerenza con l’impostazione strategica del documento. Questa integrazione tra le attività previste permette di leggerle anche attraverso le tradizionali aree di intervento che caratterizzano i Centri di servizio e la stessa CSVnet. Come ha spiegato il direttore Roberto Museo, emerge così che su un budget complessivo superiore a 1,8 milioni (di cui fanno parte somme non spese nel 2020 in conseguenza della pandemia), quasi il 20 per cento sarà destinato alla promozione del volontariato, area in cui spicca un intenso lavoro con le scuole alla luce del recente protocollo con il ministero dell’Istruzione. Una percentuale appena inferiore del budget finanzierà poi azioni di comunicazione volte a contrastare il “sensazionalismo”, a creare alleanze per diffondere “nuovi linguaggi educanti” e diffondere una comprensione adeguata del “messaggio profondo del volontariato”. Rilevanti anche gli investimenti per la consulenza e l’accompagnamento dei Csv in una fase cruciale per la normativa di settore, e per una formazione volta a far crescere le competenze degli operatori dei Centri in chiave di efficacia, trasparenza, sostenibilità e apertura all’Europa. Si prevedono inoltre diverse iniziative nella ricerca (in autonomia o in collaborazione con istituti qualificati) finalizzate sia a fornire i necessari quadri teorici per la rete dei Csv che ad approfondire tematiche a beneficio dei decisori politici e dell’intera collettività.
La nuova dirigenza
Un programma dunque ambizioso e doppiamente impegnativo, in quanto sarà svolto esattamente a cavallo di un cambio della dirigenza. L’assemblea di sabato è però riuscita a “liberare” l’associazione e la sua struttura da alcune delle incombenze più gravose legate proprio a quel passaggio. Sono state finalmente presentate le bozze del nuovo statuto e del relativo regolamento, ed è stato stabilito che un’assemblea straordinaria fissata per il 20 marzo (se necessario in modalità telematica) sarà chiamata a discuterle e approvarle. Tappa successiva la convocazione l’assemblea elettiva per il 26 giugno, dove si eleggerà il Consiglio direttivo e a seguire la nuova presidenza.
Le nuove stesure di statuto e regolamento – lungi dall’essere un adempimento di routine – sono state il risultato di un percorso democratico “lungo e complesso”, come lo ha definito il presidente Stefano Tabò, che ha impegnato il Direttivo lungo tutto il suo mandato (complice anche un ritardo causato dalla pandemia). Il Consiglio era infatti chiamato a formulare una proposta per aggiornare la carta fondamentale dell’associazione soprattutto per due finalità: l’iscrizione di CSVnet al nuovo Registro unico del terzo settore ed il cambiamento delle norme sulla governance anche alla luce della nuova organizzazione territoriale dei Centri di servizio.

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