124 delegati in presenza e collegati da remoto, hanno nominato il nuovo consiglio direttivo che guiderà l’associazione dei Centri di servizio nei prossimi 4 anni. Domani l’elezione del presidente e del comitato esecutivo. Tabò “consegniamo una “casa comune” che accoglie e rispetta tutte le forme di impegno”. Il saluto di Profumo, Fiaschi e Giusti
Con la partecipazione di 124 delegati di 51 Csv riuniti in presenza e in collegamento da tutta Italia, CSVnet ha eletto il nuovo consiglio direttivo che governerà l’associazione nei prossimi quattro anni.
Il nuovo consiglio direttivo, è composto da 20 persone: 6 volontarie e 14 volontari, i cui profili sono disponibili sul sito di CSVnet. Ne fanno parte: Sergio Bonagura, Mauro Bornia, Maria Antonia Brigida, Giorgia Brugnettini, Simone Bucchi, Paola Capoleva, Giorgio Casagranda, Casto Di Bonaventura, Lorenzo Gianfelice, Cristina Gonnella, Claudio Latino, Maria Luisa Lunghi, Gianpiero Licinio, Ivan Nissoli, Luigi Paccosi, Piero Petrecca, Andrea Pistono, Renzo Razzano, Chiara Tommasini, Leonardo Vita.
Nominato anche l’organo di controllo – composto da Ermete Dall’Asta, Maurizio Postal, Giuseppe Merante e il collegio dei garanti, che vede tra i componenti Emanuela Carta, Stefano Iandiorio e Luigino Vallet.
L’assemblea è stata aperta con l’approvazione del bilancio economico – presentato da Roberto Museo, direttore fino allo scorso maggio dell’associazione, ora passata alla guida di Alessandro Seminati. Il documento conferma la solida situazione patrimoniale dell’associazione e le scelte strategiche portate avanti nel difficile anno della pandemia, come il forte investimento in nuove tecnologie per la formazione a distanza e per rendere il sistema dei Csv sempre più capace di rispondere ai bisogni del volontariato in questa fase di emergenza.
La vicepresidente di CSVnet, Chiara Tommasini, ha poi illustrato “CSVnet in trasparenza”, il bilancio sociale che racconta in dettaglio gli obiettivi e i risultati conseguiti dall’associazione nell’anno appena trascorso. Il documento, redatto secondo le linee guida del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali e quelle messe a punto da CSVnet per i Csv, connette inoltre le attività svolte e i risultati conseguiti con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, riportando in sintesi il contributo di CSVnet al raggiungimento dei Global Goals. Tra i risultati conseguiti nell’anno della pandemia emerge, tra l’altro, l’impegno a supporto dei Csv nella fase di accreditamento con oltre 600 ore di consulenze, dedicate anche alla stesura delle programmazioni per le attività 2021.
Nel suo ultimo intervento da presidente di CSVnet Stefano Tabò ha ricordato con commozione le tappe più importanti del suo lungo mandato.
“Oggi passo il testimone nella convinzione che l’associazione sia entrata nella fase della maturità” – ha detto Tabò -. Abbiamo lavorato tanto, sono stati anni eccezionali di approfondimento, riflessione che ci ha visti impegnati, nel mio primo mandato, in un confronto intenso sulla nostra identità, mentre il secondo e terzo triennio ci ha visti coinvolti soprattutto nella scrittura e nell’applicazione del codice che ha portato poi al percorso di accreditamento dei Csv.
“Nel 2011 mi spinsi a proporre una maggiore collaborazione con gli altri attori importanti per il mondo del volontariato in una logica di alleanza e gli interventi dei nostri ospiti dimostrano che il cammino è compiuto” ha spiegato il presidente.
Anche sulla riforma abbiamo dimostrato di aver anticipato i tempi e siamo stati capaci di portare un contributo proprio perché non siamo arrivati sprovveduti.
“Consegniamo tutti noi, non solo il sottoscritto, “una casa comune”, un sistema plurale che comprende e rispetta tutte le aspirazioni e tutti i settori d’intervento del volontariato italiano, capace di vincere sfide e di superarne di nuove come l’ampliamento della governance dei Csv a tutto il terzo settore”.
L’appuntamento è stato poi arricchito da alcuni importanti saluti istituzionali.
ll presidente dell’associazione delle Fondazioni di origine bancaria (Acri) Francesco Profumo ha espresso apprezzamento e gratitudine al presidente uscente Tabò per “la passione e la lungimiranza” con cui ha guidato CSVnet in questi anni.
“Siamo consapevoli che questo sia un passaggio delicato per la vostra associazione in cui si chiude un ciclo e si apre una nuova fase. La collaborazione fra Acri e CSVnet è stata molto stretta, anche complessa, ma sempre orientata alla lealtà e con uno spirito costruttivo condiviso per il bene del volontariato”.
Profumo ha ripercorso la storia e le tappe della collaborazione tra fondazioni di origine bancaria, terzo settore e volontariato, ricordando in particolare tre fondamentali risultati come la nascita della Fondazione Con il Sud, il Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile e il nuovo sistema dei Centri di servizio per il volontariato. “Sono convinto – ha concluso – che la collaborazione proficua fra i due enti proseguirà e ci consentirà di affrontare nuove sfide che si affacciano come la transizione digitale, ecologica e sociale ricordata anche dalla stessa presidente della commissione europea Ursula von der Leyen”.
Anche Massimo Giusti, segretario generale della Fondazione Onc – l’organismo di controllo dei Csv – nel suo intervento ha puntato l’attenzione sulla capacità di lavorare insieme in questi anni di grande cambiamento per i Csv “Sono stati anni di ottima collaborazione tra diversi soggetti – sottolinea Giusti – un segnale molto importante e non scontato. Non è stato sempre semplice trovare le soluzioni ma abbiamo sempre mediato in modo partecipativo. Per il futuro, tra le nuove sfide c’è la programmazione triennale per portare a regime un sistema in grande trasformazione”.
La portavoce del Forum nazionale del Terzo settore Claudia Fiaschi ha ringraziato il presidente uscente Stefano Tabò per la collaborazione portata avanti in questi anni. “Non sono stati anni ordinari – ha detto Fiaschi -. In questo tempo insieme abbiamo fatto qualcosa di straordinario. È un’amicizia quotidiana che ci ha portato a progettualità comuni, tra cui il lavoro che svolgiamo insieme sulla riforma del Terzo settore. Ora siamo nella fase di negoziazione dei processi attuativi e andrà monitorato il percorso. Abbiamo di fronte tante sfide da affrontare insieme, in un periodo di grande difficoltà dettata dalla crisi, nel quale dovremo negoziare il ruolo del Terzo settore all’interno del PNRR”. Fiaschi ha poi rivolto l’augurio di buon lavoro alla nuova classe dirigente di CSVnet e sottolineato l’importanza del protocollo di Intesa firmato insieme a Tabò a margine dell’intervento. “Uno strumento che moltiplicherà la nostra capacità di azione e ci aiuterà a lavorare meglio e con maggiori risultati”.
Anche il fondatore di CSVnet, Marco Granelli, ora assessore al comune di Milano, ha portato il proprio saluto all’assemblea.
“Oggi CSVnet è una realtà solida, nata nel 2003 con l’idea di lavorare insieme e da qui è nato il collegamento dei centri di servizio – questa era la prima denominazione di CSVnet- e tutto il resto”. “In questi dieci anni in cui non sono stato con voi avete fatto passi da gigante, sanciti con il riconoscimento avuto dalla riforma. “Sono certo che la governance che prenderà in mano le redini di CSVnet saprà portare avanti l’associazione senza dimenticare le radici, la forza del volontariato e la scelta di lavorare insieme per i beni comuni”.
Il neo direttivo si riunirà domani, 27 giugno, per eleggere il presidente e i vicepresidenti.
Il nuovo consiglio direttivo, è composto da 20 persone: 6 volontarie e 14 volontari, i cui profili sono disponibili sul sito di CSVnet. Ne fanno parte: Sergio Bonagura, Mauro Bornia, Maria Antonia Brigida, Giorgia Brugnettini, Simone Bucchi, Paola Capoleva, Giorgio Casagranda, Casto Di Bonaventura, Lorenzo Gianfelice, Cristina Gonnella, Claudio Latino, Maria Luisa Lunghi, Gianpiero Licinio, Ivan Nissoli, Luigi Paccosi, Piero Petrecca, Andrea Pistono, Renzo Razzano, Chiara Tommasini, Leonardo Vita.
Nominato anche l’organo di controllo – composto da Ermete Dall’Asta, Maurizio Postal, Giuseppe Merante e il collegio dei garanti, che vede tra i componenti Emanuela Carta, Stefano Iandiorio e Luigino Vallet.
L’assemblea è stata aperta con l’approvazione del bilancio economico – presentato da Roberto Museo, direttore fino allo scorso maggio dell’associazione, ora passata alla guida di Alessandro Seminati. Il documento conferma la solida situazione patrimoniale dell’associazione e le scelte strategiche portate avanti nel difficile anno della pandemia, come il forte investimento in nuove tecnologie per la formazione a distanza e per rendere il sistema dei Csv sempre più capace di rispondere ai bisogni del volontariato in questa fase di emergenza.
La vicepresidente di CSVnet, Chiara Tommasini, ha poi illustrato “CSVnet in trasparenza”, il bilancio sociale che racconta in dettaglio gli obiettivi e i risultati conseguiti dall’associazione nell’anno appena trascorso. Il documento, redatto secondo le linee guida del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali e quelle messe a punto da CSVnet per i Csv, connette inoltre le attività svolte e i risultati conseguiti con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, riportando in sintesi il contributo di CSVnet al raggiungimento dei Global Goals. Tra i risultati conseguiti nell’anno della pandemia emerge, tra l’altro, l’impegno a supporto dei Csv nella fase di accreditamento con oltre 600 ore di consulenze, dedicate anche alla stesura delle programmazioni per le attività 2021.
Nel suo ultimo intervento da presidente di CSVnet Stefano Tabò ha ricordato con commozione le tappe più importanti del suo lungo mandato.
“Oggi passo il testimone nella convinzione che l’associazione sia entrata nella fase della maturità” – ha detto Tabò -. Abbiamo lavorato tanto, sono stati anni eccezionali di approfondimento, riflessione che ci ha visti impegnati, nel mio primo mandato, in un confronto intenso sulla nostra identità, mentre il secondo e terzo triennio ci ha visti coinvolti soprattutto nella scrittura e nell’applicazione del codice che ha portato poi al percorso di accreditamento dei Csv.
“Nel 2011 mi spinsi a proporre una maggiore collaborazione con gli altri attori importanti per il mondo del volontariato in una logica di alleanza e gli interventi dei nostri ospiti dimostrano che il cammino è compiuto” ha spiegato il presidente.
Anche sulla riforma abbiamo dimostrato di aver anticipato i tempi e siamo stati capaci di portare un contributo proprio perché non siamo arrivati sprovveduti.
“Consegniamo tutti noi, non solo il sottoscritto, “una casa comune”, un sistema plurale che comprende e rispetta tutte le aspirazioni e tutti i settori d’intervento del volontariato italiano, capace di vincere sfide e di superarne di nuove come l’ampliamento della governance dei Csv a tutto il terzo settore”.
L’appuntamento è stato poi arricchito da alcuni importanti saluti istituzionali.
ll presidente dell’associazione delle Fondazioni di origine bancaria (Acri) Francesco Profumo ha espresso apprezzamento e gratitudine al presidente uscente Tabò per “la passione e la lungimiranza” con cui ha guidato CSVnet in questi anni.
“Siamo consapevoli che questo sia un passaggio delicato per la vostra associazione in cui si chiude un ciclo e si apre una nuova fase. La collaborazione fra Acri e CSVnet è stata molto stretta, anche complessa, ma sempre orientata alla lealtà e con uno spirito costruttivo condiviso per il bene del volontariato”.
Profumo ha ripercorso la storia e le tappe della collaborazione tra fondazioni di origine bancaria, terzo settore e volontariato, ricordando in particolare tre fondamentali risultati come la nascita della Fondazione Con il Sud, il Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile e il nuovo sistema dei Centri di servizio per il volontariato. “Sono convinto – ha concluso – che la collaborazione proficua fra i due enti proseguirà e ci consentirà di affrontare nuove sfide che si affacciano come la transizione digitale, ecologica e sociale ricordata anche dalla stessa presidente della commissione europea Ursula von der Leyen”.
Anche Massimo Giusti, segretario generale della Fondazione Onc – l’organismo di controllo dei Csv – nel suo intervento ha puntato l’attenzione sulla capacità di lavorare insieme in questi anni di grande cambiamento per i Csv “Sono stati anni di ottima collaborazione tra diversi soggetti – sottolinea Giusti – un segnale molto importante e non scontato. Non è stato sempre semplice trovare le soluzioni ma abbiamo sempre mediato in modo partecipativo. Per il futuro, tra le nuove sfide c’è la programmazione triennale per portare a regime un sistema in grande trasformazione”.
La portavoce del Forum nazionale del Terzo settore Claudia Fiaschi ha ringraziato il presidente uscente Stefano Tabò per la collaborazione portata avanti in questi anni. “Non sono stati anni ordinari – ha detto Fiaschi -. In questo tempo insieme abbiamo fatto qualcosa di straordinario. È un’amicizia quotidiana che ci ha portato a progettualità comuni, tra cui il lavoro che svolgiamo insieme sulla riforma del Terzo settore. Ora siamo nella fase di negoziazione dei processi attuativi e andrà monitorato il percorso. Abbiamo di fronte tante sfide da affrontare insieme, in un periodo di grande difficoltà dettata dalla crisi, nel quale dovremo negoziare il ruolo del Terzo settore all’interno del PNRR”. Fiaschi ha poi rivolto l’augurio di buon lavoro alla nuova classe dirigente di CSVnet e sottolineato l’importanza del protocollo di Intesa firmato insieme a Tabò a margine dell’intervento. “Uno strumento che moltiplicherà la nostra capacità di azione e ci aiuterà a lavorare meglio e con maggiori risultati”.
Anche il fondatore di CSVnet, Marco Granelli, ora assessore al comune di Milano, ha portato il proprio saluto all’assemblea.
“Oggi CSVnet è una realtà solida, nata nel 2003 con l’idea di lavorare insieme e da qui è nato il collegamento dei centri di servizio – questa era la prima denominazione di CSVnet- e tutto il resto”. “In questi dieci anni in cui non sono stato con voi avete fatto passi da gigante, sanciti con il riconoscimento avuto dalla riforma. “Sono certo che la governance che prenderà in mano le redini di CSVnet saprà portare avanti l’associazione senza dimenticare le radici, la forza del volontariato e la scelta di lavorare insieme per i beni comuni”.
Il neo direttivo si riunirà domani, 27 giugno, per eleggere il presidente e i vicepresidenti.