Una partecipazione al di sopra di ogni previsione. La terza edizione della sagra delle fave e del pecorino de “L’Alveare” ha richiamato domenica scorsa intere famiglie e comitive di amici per la condivisione di una giornata che è ormai divenuta una ricorrenza annuale per la comunità allargata che ruota attorno all’associazione.
Con un piccolo contributo volontario – che ha permesso agli organizzatori di offrire un menù tipico che, oltre alla produzione locale di fave, prevedesse anche il formaggio pecorino, le cipolle in agrodolce e le pizze cotte al forno a legna della sala ristorante rinnovata della struttura di Belcastro – i partecipanti hanno potuto prendere posto, all’ombra, nello spiazzo che collega le varie aree dell’ex Istituto Agrario di Belcastro, immerse nel verde, affidate dall’Amministrazione Provinciale all’associazione per l’avviamento al lavoro agricolo di dodici ragazzi con disabilità.
L’enorme patrimonio che si estende sui sette ettari di terreno della località “Fieri” è di tutti – hanno chiarito Guglielmo Merazzi e Gaetano Dell’Acqua al momento dell’accoglienza – e proprio per questo richiede l’intervento di quanti credono nella bontà del progetto, volto a rispondere a finalità di integrazione lavorativa, e di riqualificazione di un territorio che reca in sé anche risvolti economici. Nel suo essere una comunità integrata ed aperta, “L’Alveare” si sta infatti adoperando per la costruzione di un percorso significativo per i ragazzi con disabilità per i quali l’associazione è nata, e che altrimenti, a scuola conclusa, non avrebbero altre possibilità per mettere a frutto le loro abilità differenti.
Grazie al coinvolgimento dei ragazzi, dei loro genitori e dei volontari, la località di Belcastro, fino a poco tempo fa completamente abbandonata, sta lentamente prendendo forma per avviarsi ad essere un punto di ristorazione e di trasformazione dei prodotti coltivati, da affiancare ad una futura attività alberghiera. L’avvio di una filiera per la produzione di grano di ottima qualità (il cosiddetto grano “Cappelli”), in collaborazione con pastifici della zona del crotonese, rientra intanto tra i programmi di immediata realizzazione, e che l’acquisto di un’impastatrice – attraverso la vendita dei biglietti per l’estrazione di un “gallo ruspante” – potrà garantire.
La festa, poi, è proseguita ben oltre la consumazione delle vivande: complici la musica di due giovanissimi fisarmonicisti, Fabio e Gianfranco, che hanno garantito ai presenti le immancabili tarantelle, il clima favorevole e, perché no, l’abbondanza di ottimo vino locale.