POVERTA': Parte il programma di aiuti agli indigenti

Disponibili le prime risorse del Fondo Europeo di Aiuti agli Indigenti (FEAD) per un totale di 40 milioni di euro.
Lo scorso 8 agosto sono state rese disponibili le prime risorse del Fondo Europeo di Aiuti agli Indigenti (FEAD) per un totale di 40 milioni di euro.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, l’11 giugno aveva trasmesso al Commissario europeo per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Inclusione Laszlo Andor il nuovo Programma Operativo sulla distribuzione materiale per l’approvazione da parte della Commissione. L’Italia risultava tra i primi paesi ad aver inviato il Programma, ponendosi così le condizioni per rendere disponibili le risorse necessarie ad avviare gli interventi in attesa dei trasferimenti comunitari.
Ed è grande la soddisfazione per la riattivazione di uno strumento così importante di sostegno materiale alle persone più fragili, in un momento storico di notevole difficoltà per il paese.
Il ministro Poletti ha dichiarato: “Le vicende comunitarie che avevano portato alla chiusura del precedente programma di distribuzione alimentare agli indigenti ci hanno imposto un’accelerazione alla programmazione per i prossimi sette anni al fine di scongiurare un lungo periodo di interruzione. Il nuovo programma, oltre alla distribuzione di beni alimentari, permetterà varie azioni di sostegno materiale e di inclusione sociale – con un’attenzione particolare alla povertà educativa attraverso la fornitura di materiale scolastico ai bambini più poveri e l’apertura pomeridiana delle scuole in quartieri degradati da selezionare – oltre ad azioni a sostegno dei senza dimora e delle famiglie particolarmente bisognose. Il programma si inserirà in un più ampio Piano nazionale per la lotta alla povertà a cui intendiamo lavorare nel Programma dei Millegiorni”.
Ma vediamo nel dettaglio il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD).
Il Fondo sostiene gli interventi promossi dai paesi dell’UE per fornire agli indigenti un’assistenza materiale, tra cui generi alimentari, abiti e altri articoli essenziali per uso personale, come scarpe, sapone e shampo.
L’assistenza deve andare di pari passo con misure d’integrazione sociale, come iniziative di orientamento e sostegno per aiutare le persone a uscire dalla povertà.
Le autorità nazionali possono sostenere anche l’assistenza non materiale agli indigenti per aiutarli a inserirsi meglio nella società.
Come funziona il FEAD?
La Commissione approva i programmi nazionali per il periodo 2014-2020, sulla cui base le autorità nazionali adottano le singole decisioni che portano all’erogazione dell’assistenza mediante organizzazioni partner (spesso non governative). Un approccio analogo è già in uso per i fondi di coesione.
I paesi dell’UE possono scegliere il tipo di assistenza (generi alimentari o assistenza materiale di base, oppure una combinazione di entrambi) che desiderano prestare, a seconda della propria situazione, e come ottenere e distribuire gli articoli.
Le autorità nazionali possono sia acquistare direttamente il cibo e i beni e fornirli alle organizzazioni partner, oppure finanziare le organizzazioni affinché provvedano agli acquisti. In quest’ultimo caso, le organizzazioni partner possono distribuire direttamente il cibo e i beni, oppure chiedere aiuto ad altre organizzazioni.
Come vengono selezionate le organizzazioni partner?
Le organizzazioni partner sono enti pubblici oppure organizzazioni non governative selezionate dalle autorità nazionali sulla base di criteri oggettivi e trasparenti definiti a livello nazionale.
A quanto ammontano i finanziamenti disponibili?
In termini reali, per il periodo 2014-2020 sono stati stanziati per il FEAD oltre 3,8 miliardi di euro.
Inoltre, i paesi dell’UE sono tenuti a contribuire al rispettivo programma nella misura di almeno il 15% mediante cofinanziamenti nazionali.
In che misura il FEAD integra il Fondo sociale europeo (FSE)?
Il sostegno del FEAD aiuta le persone a compiere i primi passi per uscire dalla povertà e dall’emarginazione. Aiuta gli indigenti rispondendo ai loro bisogni primari, una condizione essenziale perché possano riuscire ad ottenere un lavoro o seguire un corso di formazione come quelli sostenuti dal FSE.
Fonte: www.nonprofitonline.it

Stampa o condividi