La Legge di Riforma del Codice Civile, del Terzo Settore e del Servizio Civile

assemblea csv maggio

La Legge di Riforma del Codice Civile, del Terzo Settore e del Servizio Civile. Riflessioni sul Testo Approvato dalla Camera dei Deputati. Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Fondazione Profit Non Profit, 8 maggio 2015.
Dopo la presentazione alla Camera dei Deputati il 17 febbraio scorso, il volume monografico della Rivista Non Profit Paper dedicato alla riforma del Terzo Settore è stato presentato nel corso del convegno che si è svolto con successo venerdì 8 maggio, presso l’Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna, Studi Universitari e di Perfezionamento di Pisa.
Ha aperto e coordinato i lavori l’Avv. Paolo Sciumè (Studio Legale e Tributario Sciumè & Associati, promotore della Fondazione Profit Non Profit, Direttore Responsabile di Non Profit Paper), che, in primis, ha accennato al tema a lui molto caro della necessità che si vada verso una chiarificazione in merito a ciò che è pubblico e ciò che è statale. Le parole “pubblico”, “privato” e “statale” hanno bisogno di chiarezza culturale. Ciò che è pubblico, infatti, è la risposta ad un bisogno civile e sociale cui possono dare riscontro anche realtà “private”.
L’Avvocato ha poi citato l’intervista di Violante dell’agosto scorso per sottolineare l’importanza della dimensione della gratuità, non solo per lo sviluppo del Terzo Settore ma dell’intera società civile ed economica.
Il primo intervento è stato quello del Prof. Francesco Donato Busnelli (Scuola Superiore Sant’Anna) che ha evidenziato alcune criticità degli articoli 1 e 2 del DDL 1870, a partire dalla eccessiva genericità ed evanescenza dei principi e criteri direttivi fino alla supposta superficialità nell’utilizzo improprio di alcuni termini.
Citando un articolo di Groppo pubblicato sul volume monografico, ha altresì contestato il fatto che gli articoli 2, 4 e 9 mettono in comune realtà che non possono essere messe sullo stesso piano: organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e imprese sociali.
La Prof.ssa Maria Vita De Giorgi (Università di Ferrara) ha affrontato il tema della riforma del codice civile con argomentazioni anche di diritto comparato. Entrando nel merito del DDL, sono due gli aspetti sui quali ritiene che sia necessario un intervento del legislatore delegato: la previsione di una normativa diversificata e specifica per le associazioni e per le fondazioni, con particolare attenzione a queste ultime considerate “più bisognose di una riforma”.
Ritiene inoltre necessario che la disciplina dell’attività d’impresa sia contenuta nel libro V e non nel libro I del codice civile.
Il Prof. Alessandro Giovannini (Università di Siena) si è occupato dello spinoso tema degli aspetti tributari del Terzo Settore concentrandosi sulla proposta di eliminare la distinzione tra enti commerciali ed enti non commerciali, quella che lui definisce “il coraggio della svolta”, per ripensare le categorie fiscali alla luce della normativa europea.
Il Professore ha sottolineato inoltre la necessità di controlli seri.
Sul tema è intervenuto anche l’Avv. Sciumè che ha ribadito che ciò che deve cambiare è il rapporto tra pubblica amministrazione e contribuenti, attualmente basato sulla cultura del sospetto.
Il Prof. Pierluigi Consorti (Università di Pisa), parlando di riforma del Terzo Settore, ha toccato molte problematiche: la molteplicità e disorganicità della normativa vigente, l’attuale sistema di riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato, gli enti e il patrimonio ecclesiastico…
Ma prima di tutto, sostiene, occorre una definizione chiara di Terzo Settore che parta non dalla definizione delle attività degli enti appartenenti alla categoria, bensì dalle loro finalità, dalla loro mission qualificante, sulla scorta di quanto è stato fatto per gli enti ecclesiastici dall’articolo 2 della legge n. 222 del 1985.
Sul tema degli enti ecclesiastici è intervenuto anche Don Lorenzo Simonelli dell’Avvocatura della Curia di Milano che ha chiesto all’Onorevole Lenzi che siano tenute in considerazione le specificità degli enti ecclesiastici, per i quali sarebbe necessaria, tra l’altro, una particolare declinazione del concetto di non lucratività.
E proprio l’Onorevole Lenzi, relatrice del disegno di legge alla Commissione Affari Sociali della Camera, ha risposto ad alcune delle domande e criticità sollevate nel corso del convegno nell’ambito di un proficuo dibattito.
Ha chiuso i lavori il Prof. Emanuele Rossi [Scuola Superiore Sant’Anna, curatore del volume con il dott. Luca Gori] che ha ringraziato tutti i presenti e gli autori della rivista per il prezioso contributo offerto al dibattito.
Fonte: www.nonprofitonline.it

Stampa o condividi