Le associazioni “Al Servizio del Cittadino” e “ Crotonesi a Roma “, domenica 10 maggio 2015, hanno partecipato con i propri rappresentanti , tra cui il coordinatore Crotonese a Roma, Angelo Vulcano, il tecnico Crotonese Ferruccio Lamberti, il segretario dell’Associazione Michele Costa ed il Gruppo simpatizzanti Romani Melito, Pascuzzi oltre Il Presidente dell’Associazione, Vincenzo Costa al Comitato della Marcia Nazionale per la vita a Roma, con partenza da Castel Sant’Angelo alle ore 14.
Costa sempre solidale per chi si batte per i Diritti Civili e Sociali, ha confermato il suo sostegno al Comitato Nazionale della Marcia per la Vita, che si batte per:
• Gli attacchi alla vita umana innocente sono sempre più numerosi e nuovi strumenti di morte minacciano la sopravvivenza stessa del genere umano: Ru486, Ellaone, pillola del giorno dopo ecc.
• Da oltre trent’anni una legge dello Stato (la 194/1978) regolamenta l’uccisione deliberata dell’innocente nel grembo materno e i morti si contano a milioni.
• La Marcia per la Vita è il segno dell’esistenza di un popolo che non si arrende e vuole far prevalere i diritti di chi non ha voce sulla logica dell’utilitarismo e dell’individualismo esasperato, sulla legge del più forte.
• Con la Marcia per la Vita si è inteso :
affermare la sacralità della vita umana e perciò la sua assoluta intangibilità dal concepimento alla morte naturale, senza alcuna eccezione, alcuna condizione, alcun compromesso;
combattere contro qualsiasi atto volto a sopprimere la vita umana innocente o ledere la sua dignità incondizionata e inalienabile.
Per questo:
sono stati chiamati a raccolta tutti gli uomini di buona volontà per difendere il diritto alla vita come primo dei principi non negoziabili, iscritti nel cuore e nella ragione di ogni essere umano e per i cattolici derivanti anche dalla comune fede in Dio Creatore;
è stato rivolto l’invito ad esortare ogni difensore della vita a reagire, sul piano politico e culturale, contro ogni normativa contraria alla legge naturale, e contro ogni manipolazione mediatica e culturale che la sostenga. E qualora ci si trovi nella impossibilità politica di abolire tali leggi per mancanza di un consenso popolare sufficiente, ci si impegna a denunciarne pubblicamente l’intrinseca iniquità, che le rende non vincolanti per le coscienze dei singoli.
La quinta edizione della marcia ha preferito Roma, centro della cristianità e del potere politico. Le strade della capitale sono state attraversate, anche recentemente, da numerosi cortei indecorosi e blasfemi; il nostro corteo ha voluto affermare invece affermare il valore universale del diritto alla vita e il primato del bene comune sul male e sull’egoismo.
L’iniziativa è stata una “marcia” e non una processione religiosa e come tale aperta anche ai pro life non credenti e a tutti i gruppi che hanno potuto partecipare con i loro simboli ad esclusione di quelli politici.
C’è stato il bisogno dell’aiuto di tutti!