Venerdì scorso la sezione Fidapa di Catanzaro ha inaugurato l’anno sociale 2014-2015. La presidente, Maria Candida Elia, dopo i saluti di rito rivolti anche alle socie emerite, ed alla presenza del presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro Giuseppe Iannello, ha illustrato le linee programmatiche per il nuovo anno. Dopo aver ribadito che il suo principale intendimento è stato ed è quello di favorire e consolidare lo spirito associativo, fatto di comunanza di interessi, di fattiva collaborazione, di amicizia e di serena condivisione di ideali e finalità che sono propri della Fidapa, la Elia ha posto l’accento in particolare su due argomenti: la violenza sulle donne e la funzione dell’associazionismo in una società che cambia.
Per quanto riguarda il primo tema, si è pensato che bisogna fare qualcosa a livello preventivo e, quindi, l’unico terreno fertile su cui fare prevenzione è quello delle giovani ragazze dai sedici anni in su. E’ stato programmato, quindi, un incontro presso una scuola a prevalente presenza femminile, avente come titolo “I sintomi di un amore malato”, a cui dovrebbe seguire una riflessione mirata da parte delle ragazze, per le quali sarà indetto un concorso per la redazione di un saggio, la cui premiazione avverrà alla fine dell’anno.
Per quanto, invece, riguarda il tema sull’associazionismo, la Fidapa si propone di svilupparlo sotto un duplice aspetto.
In primo luogo, vorrebbe coinvolgere le altre sezioni della Fidapa della Provincia di Catanzaro, per trattare insieme e da varie angolazioni la funzione dell’associazionismo con riferimento al ruolo oggi svolto o che dovrebbero svolgere le associazioni e, in particolare quelle femminili, in una società che sta vivendo una crisi senza eguali sul piano economico, sociale, ma soprattutto dei valori etici, ormai relegati all’ultimo posto.
L’altra iniziativa invece dovrebbe essere diretta al coinvolgimento delle associazioni operanti in città, per creare una sorte di coordinamento che abbia la funzione di organizzare almeno una manifestazione unitaria annuale su una tematica che abbia attinenza con i problemi della città.
E se è vero che la vis unita è più forte, in questo caso si potrebbe incidere veramente presso le Istituzioni con proposte mirate e condivise.
A conclusione, la presidente ha voluto spiegare come la frase riportata sull’invito “è bello ritrovarsi nell’armonia del comune sentire di donne protagoniste in un mondo senza confini” vuole significare che “la bellezza del ritrovarsi insieme nasce dalla condivisione, dalla comunanza di idee ed obiettivi che ci fa sentire come una famiglia, una grande famiglia che soffre, quando c’è un problema comune, ma che è orgogliosa quando tutti danno il loro contributo e si raggiungono i risultati sperati: il primo fra tutti quello di vivere in armonia e in amicizia, nella consapevolezza che il nostro impegno è simile all’impegno di migliaia di donne che, sparse per il mondo, si sentono unite da un comune traguardo che è quello di valorizzare la donna e le sue potenzialità”.