In Consiglio dei Ministri approvate le disposizioni correttive al decreto sul Codice del terzo settore: prorogati da 18 a 24 mesi i termini per adeguare gli statuti degli enti al nuovo quadro normativo. Rafforzata l’Agenzia nazionale dei beni confiscati: si passa da 30 a 200 unità. Riscritto il testo sull’ordinamento penitenziario.
ROMA – Il Consiglio dei Ministri riunito nella serata di giovedì 2 agosto 2018 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte, ha dato il via libera definitivo alle disposizioni correttive al decreto sul Codice del terzo settore emanato nel luglio 2017: sono stati prorogati da 18 a 24 mesi i termini per adeguare gli statuti degli enti al nuovo quadro normativo. Il governo ha anche dato il suo ok al rafforzamento dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, che passa da 30 a 200 unità per un “migliore e più efficace gestione del patrimonio di beni confiscati alla mafia”. Riscritto anche il testo sull’ordinamento penitenziario.
Su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, Il Consiglio dei ministri – si legge nel comunicato stampa del governo – “ha approvato, in esame preliminare, tre decreti legislativi che, in attuazione della legge delega per la riforma del Codice penale, del Codice di procedura penale e dell’ordinamento penitenziario (legge 23 giugno 2017, n. 103), introducono disposizioni volte a modificare l’ordinamento penitenziario, alla revisione della disciplina del casellario giudiziale e all’armonizzazione della disciplina delle spese di giustizia funzionali alle operazioni di intercettazione”. Il decreto sull’ordinamento penitenziario “introduce disposizioni volte a modificare l’ordinamento penitenziario”. “Il Governo, in seguito al parere negativo espresso dalle Commissioni parlamentari competenti su alcuni articoli del precedente decreto, varato in esame preliminare da ultimo lo scorso 16 marzo, ha ritenuto opportuno intervenire con una revisione e riscrittura del testo, in modo da tenere conto delle indicazioni espresse dal Parlamento. Il decreto sulla revisione della disciplina del casellario giudiziale “adegua la disciplina del casellario alle modifiche intervenute nella materia penale, anche processuale e nel diritto dell’Unione europea in materia di protezione dei dati personali, con l’obiettivo della semplificazione del procedimento e della riduzione degli adempimenti amministrativi”. Quanto alle disposizioni per armonizzare la disciplina della spese di giustizia, “il decreto interviene in materia di liquidazione delle spese di intercettazione, anche al fine di velocizzare le operazioni di pagamento. In particolare, chiarisce che la competenza di emettere il decreto con il quale vengono liquidate le spese sia del magistrato dell’ufficio del pubblico ministero che ha eseguito o richiesto l’autorizzazione a disporre le intercettazioni”.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio, ha approvato, in esame definitivo, anche un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, relativo al Codice del Terzo Settore. Il decreto – spiega il governo – “prevede, tra l’altro, la proroga da 18 a 24 mesi dei termini per adeguare gli statuti degli enti del Terzo settore al nuovo quadro normativo; apre all’interlocuzione organica, rafforzando la collaborazione tra Stato e Regioni (soprattutto in materia di utilizzazione del fondo di finanziamento di progetti e attività di interesse generale del Terzo settore); fa chiarezza sulla contemporanea iscrizione al registro delle persone giuridiche e al registro unico nazionale; indica il numero minimo di associati necessario per la permanenza di una associazione di promozione sociale o di una organizzazione di volontariato”.
Ancora, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Salvini, il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame definitivo, il regolamento con il quale “si adegua la disciplina sull’organizzazione e la dotazione delle risorse umane dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) alle disposizioni introdotte dalla legge di modifica del Codice delle leggi antimafia e per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate (legge 17 ottobre del 2017, n. 161). La normativa – spiega l’esecutivo – potenzia la struttura dell’Agenzia, in particolare con l’incremento della pianta organica che passa da 30 a 200 unità. Questa nuova strutturazione consentirà una migliore e più efficace gestione del patrimonio di beni confiscati alla mafia”.
Fonte Redattore Sociale