Le attività riguarderanno progetti di volontariato, solidarietà, tirocinio e lavoro rivolti alle nuove generazioni. Il direttore De Maio: “Lavoriamo con passione per diventare il punto di riferimento per i ragazzi”.
ROMA – L’Agenzia nazionale per i giovani, l’ente vigilato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Europea, che si occupa per l’Italia dei programmi europei rivolti ai giovani, ha assegnato 4,5 milioni di euro a 184 progetti proposti, gestiti e realizzati da associazioni giovanili, nell’ambito del primo round di valutazione dei programmi Erasmus+ Gioventù in azione e Corpo Europeo di Solidarietà. Potranno così essere realizzate iniziative ed attività che avranno ricadute su diversi ambiti della società (integrazione, ambiente, occupazione, inclusione, arte e cultura) e contribuiranno a migliorare la vita democratica del paese. Nell’ambito del nuovo programma dell’Unione Europea, il Corpo Europeo di Solidarietà, sono stati approvati 59 progetti per un totale di 1,4 milioni di euro di finanziamento. Coinvolti 243 giovani provenienti da tutto il paese, di cui il 24% che partono da situazioni di forte svantaggio sociale. “I programmi calano l’Europa nei territori – spiega Domenico De Maio, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani. Stiamo lavorando con passione per diventare il punto di riferimento per i ragazzi dando loro gli strumenti per mettersi in gioco, per essere protagonisti in Italia ed in Europa e lavorare su tematiche di loro interesse. Il lavoro dell’Agenzia è quello di motivare, far conoscere e fornire opportunità e dire finalmente ai giovani che le istituzioni sono dalla loro parte, che le istituzioni sono casa loro. Tra le mission istituzionali dell’Agenzia è centrale il tema della partecipazione attiva alla vita democratica del paese, tema quanto mai attuale anche in vista delle imminenti elezioni Europee”.
Le attività riguarderanno soprattutto progetti di volontariato, solidarietà, tirocinio e lavoro rivolti alle nuove generazioni. Ad esempio “Play the city” è un progetto proposto da 7 giovani milanesi, alcuni dei quali stranieri che da poco vivono nella città, impegnati nella promozione dello sport come veicolo di inclusione nei quartieri popolari di Milano. A Trani, invece, un gruppo di 6 ragazzi con “Food4U” ha deciso di provare a trovare una soluzione che contribuisca a risolvere il problema dello spreco alimentare e della difficoltà di accesso al cibo chiudendo, in base ai modelli dell’economia circolare, la filiera del “cibo recuperato”, intervenendo attivamente nelle fasi di recupero, distribuzione e trasformazione degli scarti ed eccedenze alimentari. Mentre in Sardegna un’associazione si occupa di rendere accessibili le informazioni sui progetti europei per tutti i giovani, in particolare quelli delle comunità locali con disabilità uditive grazie alla lingua dei segni. In Puglia, infine, il progetto “Giù la maschera – un ponte tra culture” promuove tramite l’organizzazione di un laboratorio teatrale multiculturale, la realizzazione di un documentario e il coinvolgimento dei gruppi di minoranza nelle attività associative del territorio una maggiore partecipazione alla vita della comunità delle minoranze linguistiche o religiose, isolate o poco integrate nel tessuto sociale e lavorativo.
L’elemento di forte novità ed innovazione riguarda la possibilità che le attività ed i progetti presentati siano sviluppati e attuati in totale autonomia gestionale a livello locale da un gruppo di almeno 5 giovani, per un periodo da 2 a 12 mesi, con l’obiettivo di esprimere solidarietà e sollecitare cambiamenti positivi nella propria comunità di riferimento. In relazione al programma Erasmus+, nel dettaglio, sono stati assegnati 3,1 milioni di euro – per 125 progetti – a 119 organizzazioni radicate in tutto il territorio del paese. Le attività approvate per la maggior parte (113) riguardano scambi di giovani e mobilità degli animatori giovanili.
fonte: www.redattoresociale.it