Celebrata al Duomo la Giornata Mondiale del Malato

Da più di trent’anni la Giornata del Malato, per volontà di Giovanni Paolo II, viene celebrata l’11 febbraio, data in cui ricorre l’apparizione della Madonna di Lourdes. Ed è durante la celebrazione della messa dedicata al loro personale impegno, che i volontari dell’Unitalsi si ritrovano in preghiera per rinsaldarsi nella fede e fortificarsi nell’assistenza alle persone inferme e gravemente ammalate.

La messa al Duomo di Catanzaro, officiata dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone, alla presenza di fedeli e volontari di altre associazioni operanti in campo socio-sanitario, è stata così l’occasione per le dame ed i barellieri dell’Unitalsi, guidati dal commissario Luigi Benvenuto, di riscoprirsi strumento prezioso – ovvero “gli occhi per il cieco ed i piedi per lo zoppo”, secondo quanto tratto dalla Sapientia Cordis – a servizio della sofferenza. La sensazione che accomuna quanti hanno scelto di stare a contatto con la malattia si condensa all’interno dei treni bianchi in viaggio verso Lourdes, ma soprattutto nel contatto costante con le persone più fragili che, oltre al peso della malattia, avvertono quello della solitudine. La malattia, del resto, come ha dichiarato il presule nella sua omelia, fa parte della condizione umana ed apre un canale di comunicazione privilegiata con Dio: quanti si prodigano per alleviare le sofferenze altrui ricoprono il valore della “delicatezza” che è rispetto per l’altro, accudimento sincero e superamento del proprio egoismo. E nella consegna della veste bianca alla statua della Madonna posta sull’altare, nell’accompagnamento dei malati al sacramento dell’unzione degli infermi e nella fiaccolata conclusiva tra le navate della cattedrale, i volontari dell’Unitalsi si sono rafforzati nello spirito di condivisione che aiuta a dare un senso all’esperienza della malattia.

 

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