PIZZO CALABRO – Lanciata dal parroco di Pizzo.
TUTTA LA CITTA’ PROTAGONISTA DELLA GARA DI SOLIDARIETA’.
In meno di un’ora raccolti viveri e beni di prima necessità.
Tutto è partito da un messaggio lanciato dal sacerdote don Pasquale Rosano e la gara di solidarietà in meno di un’ora ha dato i suoi frutti. La raccolta alimentare per lo sbarco degli oltre 1500 migranti è durata giusto dalle 15 alle 16 di martedì nei locali del duomo di San Giorgio. Subito dopo, il sacerdote si è recato personalmente al porto di Vibo Marina per consegnare quanto donato dai pizzitani. L’ha definita operazione “Batte forte il cuore” perchè “si trattato di una gara di solidarietà che ha coinvolto tantissimi cuori;: così voglio definirli.
Hanno dato per quanto hanno potuto, a chi a due passi da noi, soprattutto bambini a piedi scalzi, ci ha ringraziato con un semplice sorriso. Ciò che mi ha colpito è stato il veloce passaparola che nel giro di poco ha riempito la sacrestia del duomo di cioccolata, biscotti e tant’altro. Una gara di solidarietà dove anche chi versa in condizioni economiche difficili ha voluto partecipare, svuotando le proprie dispense per darle a questa povera gente. Scene che difficilmente dimenticherò e che mi dicono come accanto a chi purtroppo critica e non accoglie, c’è tantissima gente dal cuore grande e aperto all’accoglienza”.
Del resto don Pasquale ha le idee chiare: “Non possiamo rimanere a guardare il nostro prossimo nudo e affamato. Non possiamo partecipare al dolore di Cristo, senza una viva e autentica compartecipazione al dolore di chi purtroppo è costretto a fuggire dal proprio Paese. Quando il Vangelo poi diventa storia, tocca la carne e non rimane su carta così da creare la “religione del vuoto”. E’ vero che i poveri ci sono anche nei nostri paesi ma oggi ci sono poveri più poveri a pochi passi da noi; uomini, donne e bambini e, non possiamo ne dobbiamo far finta di non vedere i loro volti stanchi e il loro grido di aiuto. E’ certamente poco quello che abbiamo fatto ma grazia a tanti di voi abbiamo regalato semplicemente un sorriso”.
FONTE: Gazzetta del Sud
AUTORE: Rosaria Marrella