Alla Biblioteca “Amici di San Rocco” presentato il libro di Franco Pagnotta.
(Nella foto: I relatori alla presentazione del libro di Franco Pagnotta)
SAN COSTANTINO CALABRO – Nella accogliente biblioteca – videoteca dell’associazione “Amici di San Rocco” è stato presentato il libro di Franco Pagnotta (tra l’altro prestigiosa firma di questo giornale) “Gli anni dei sogni brevi”, davanti ad un pubblico numeroso e molto partecipe. Dopo i saluti del sindaco Nicola Derito (che come amministrazione ha patrocinato l’iniziativa culturale), del direttore della biblioteca Giampiero Calafati e del responsabile regionale del sodalizio religioso Angelo Carrì, è toccato a monsignor Gaetano Currà entrare tra le pieghe del volume, sviscerandone contenuti, chiavi di lettura e stile. Attraverso delle diapositive, il vicario episcopale pe la Cultura ha messo in risalto la sensibilità e la semplicità comunicativa con cui Pagnotta descrive le “rughe” del suo paese negli anni del secondo dopoguerra, ma anche le campagne, i giochi, le feste e la fatica del vivere di un periodo difficile ma illuminato dal sole della speranza e della fiducia nel Cielo.
“Anni – ha detto tra l’altro don Currà – che l’autore ci fa rivivere attraverso delicate pagine in cui viene narrata una vita che, pur nella difficoltà di un periodo caratterizzato dalle conseguenze della seconda guerra mondiale e dalle prime fasi migratorie verso il nord Italia, era semplice e ricca di effetti e di solidarietà, nonché aperta alla speranza di un riscatto sociale. Un libro – ha aggiunto monsignor Currà – in cui l’autobiografia diventa uno spaccato di storia che ha coinvolto tutte le nostre contrade”.
E così, nel suo appassionato intervento, sono passati sotto la lente di ingrandimento le microstorie di un cosmo che era racchiuso tra muri in pietra di paese cosparsi dall’erba di vento e tra terre assolate che appartenevano ai pochi signorotti del posto e su cui scorrevano le giornate di padri e madri che sognavano per i figli un mondo più bello, quello che sarebbe arrivato con la partenza verso le fabbriche delle città lombarde e piemontesi. Piccole storie racchiuse in piccoli segni o piccolo oggetti, come il cappotto con cui il padre era tornato dalla guerra, adagiato sul letto dei figli come pesante e calda coperta o come i gettoni telefonici che simboleggiavano le prime forme di comunicazione a distanza.
Il professore Famà, autore di pregevoli libri, ha voluto fermare l’attenzione, in particolare, sugli aspetti sociali che emergono dall’opera di Pagnotta, come la presenza, nei nostri paesi, della classe borghese che abitava i palazzi e quella contadina e operaia “che abitava al piano di sotto”, una convivenza fatta spesso di soprusi e di prepotenza, ma soprattutto di quella dignità che ha sempre contraddistinto la seconda. Agli interventi, abilmente moderati dal giornalista ed editore del volume Mario Vallone (Thoth editrice), è seguito un breve dibattito, con domande e suggerimenti, tra cui quella di proporre “Gli anni dei sogni brevi” come libro di letture nelle scuole e l’altra, suggerita da Rocco Deluca, di tradurre il libro in braille per i non vedenti. Franco Pagnotta, nel suo breve intervento conclusivo, ha inteso ringraziare i vertici degli “Amici di San Rocco”, dal procuratore Fratel Costantino De Bellis (assente per impegni) al gruppo locale presieduto da Antonio Deluca (toccante il suo intervento) per la perfetta organizzazione e la squisita accoglienza, nonché i relatori l’editore che ha creduto nel progetto e i relatori. Un pomeriggio, quello vissuto alla biblioteca, all’insegna della cultura e del costruttivo confronti su pagine di storia descritte con leggerezza e poesia.
FONTE: Il quotidiano della Calabria
AUTORE: Nicola Costanzo