VIBO VALENTIA – Emodializzati, donazioni in calo.

L’allarme lanciato nel corso dell’assemplea regionale dell’Aned tenutasi a Vibo Valentia.
EMODIALIZZATI, DONAZIONI IN CALO.
Negativo il dato dello Jazzolino dove l’ultimo espianto di reni risale a 17 anni fa. 

(Nella foto: I relatori. Pellegrino Mancini, Giuseppe Vanacore, Massimo Scura, Pasquale Scarmozzino, Renzo Bonofilglio, Francesca Mallamaci e Ivana Figliano - Il reparto. A vibo mancano infermieri).

Parte da Vibo Valentia la richiesta di invertire la tendenza negativa in termini di donazione e trapianti per superare il gap che vede la Calabria fanalino di coda tra tutte le regioni italiane. A riaccendere i riflettori su un tema di vitale importanza è Aned (associazione nazionale emodializzati), presieduta da Pasquale Scarmozzino, che ha scelto di riunire l’assemblea regionale proprio a Vibo Valentia, dove finora c’è stata un’unica donazione di reni – che risale all’anno 2000 – ed è stata quella della preside Maria Luisa Bonafede, alla quale è stata dedicata l’iniziativa di sabato. All’incontro, tenutosi nell’auditorium della Camera di commercio, oltre a Scarmozzino, erano presenti il commissario regionale alla Sanità Massimo Scura, il presidente nazionale Aned Giuseppe Vanacore e i direttori sanitari delle varie Asp calabresi. A relazionare sono stati Renzo Bonofiglio (direttore di nefrologia, dialisi e trapianto del polo di Cosenza), Francesca Mallamaci direttrice del polo di Reggio Calabria e la dottorezza Ivana Figliano referente della dialisi peritoneale all’ospedale Jazzolino. A snocciolare numeri e dati è toccato al direttore del centro regionale trapianti Pellegrino Mancini, il quale ha confermato il trend negativo della Calabria. Se nel 2016 ci sono state circa 20 donazioni, quest’anno il dato è allarmante, i donatori, infatti, sono appena cinque di cui due all’ospedale Pugliese, due al Mater Domini e uno a Crotone. Mentre rimangono in lista d’attesa 142 pazienti. 
L’Aned ha anche voluto, attraverso la voce dei dializzati, rappresentare le tante problematiche che investono il settore. Dalle carenze strutturale a quelle di personale; dalle grandi difficoltà legate ai trasporti, ai pochi accertamenti di morte effettuati dai reparti di anestesia e rianimazione e utili invece a incrementare il flusso delle donazioni. “E’ il sistema a non funzionare” secondo Scura, perchè la donazione non nasce da un semplice fatto spontaneo, ma dall’organizzazione e dall’impegno in modo che la gente abbia desiderio di donare. “In Calabria – ha poi aggiunto il commissario regionale alla Sanità – vanno ristabiliti tre principi: legalità, rispetto istituzionale e competenza”. 
E sul nuovo ospedale di Vibo, a margine della manifestazione, il commissario ha spiegato che i ritardi sono legati al sito su cui il nosocomio dovrà sorgere che è ricco di metalli pesanti la cui rimozione è molto costosa. Da qui la necessità di cambiare configurazione progettando di sollevare la struttura. “Tra pochi mesi – ha aggiunto Scura – sarà pronta la progettazione definitiva”. Parole di elogio per l’attività svolta dai medici dello Jazzolino che con grande dedizione e impegno riescono a garantire ai dializzati un servizio molto efficiente. Lo scorso anno il progetto di dialisi vacanza, il cui responsabile è stato il dott. Giuseppe Ascoli (primario facente funzioni), ha riguardato ben 634 emodializzati. In aumento anche i numeri relativi alla dialisi peritoneale (23 pazienti), grazie alla professionalità e alla competenza della dottoressa Figliano. Si attesta, dunque, quale polo d’eccellenza la nefrologia e dialisi si Vibo Valentia che però continua a dover fare i conti con mille difficoltà dovute soprattutto alla carenza di personale infermieristico.

 

FONTE: Gazzetta del Sud.
AUTORE:  Vittoria Sicari. 

 

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