CINQUE PER MILLE, VOLONTARIATO BATTE TUTTI.

LA STAGIONE DELLE DICHIARAZIONI
Chiusa la finestra per l’iscrizione dei nuovi beneficiari. Gli italiani potranno scegliere tra oltre 56 mila enti. 

Nella foto: Lo scienziato. Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'Iit. Lo sfruttamento delle risorse naturali per l'innovazione tecnologica sostenibile è la missione del centro genovese. 

Il tempo per la dichiarazione dei redditi stringe. Tra calcoli, rimborsi, detrazioni, non vanno dimenticati i “per mille”. Ovvero quella percentuale (8,5 o 2) dell’Irpef che si può devolvere rispettivamente allo Stato o a una confessione religiosa; ai Comuni, a enti che si occupano di ricerca scientifica e sanitaria, beni culturali, sport e volontariato; oppure a un partito politico. 

Secondo gli ultimi dati, con il 5 per mille, introdotto nella Finanziaria 2006, gli Italiani hanno premiato nel 2015, ultimo dato disponibile, l’Airc – Associazione italiana per la ricerca sul cancro – cui sono stati devoluti quasi 65 milioni di euro su un totale di 480 destinati al terzo settore. La mappa dei beneficiari  ha visto quest’anno un’importante svolta perchè l’Agenzia delle Entrate ha creato un elenco permanente online, cui non è necessario riscriversi ogni anno e che ha chiuso la finestra delle richieste per il 2017 negli scorsi giorni. 
Scorrendo gli elenchi provvisori (c’è tempo fino al 2 ottobre per correggere eventuali errori o integrare la documentazione), si nota che il trend è quello della crescita. Con 7805 nuovi investimenti, le richieste dei potenziali beneficiari attivano infatti a 56. 581. Nel 2006 erano 50.239. 

New entry e riforme

Anche quest’anno il maggior numero di presenze viene dal volontariato, con 46.275 enti. Secondo posto per le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni, con 9.739 aspiranti, seguono gli enti della ricerca scientifica e dell’università, con 460 potenziali beneficiari, e quelli della salute, 107. 
Gli enti attendono poi che venga approvato il nuovo cinque per mille, così come è stato immaginato nei decreti della Riforma del Terzo settore, che il governo ha approvato una decina di giorni fa. Con la nuova legge, il contributo per il no profit muterà nella direzione di una maggiore equità nella distribuzione delle quote riferite alle scelte generiche.
Conosciamo da vicino alcuni dei beneficiari. Nel comparto ricerca scientifica, uno dei cinque cui si possono iscrivere gli enti, dal 2015 c’è l’Istituto Italiano di tecnologia di Genova. La rivista Nature lo ha inserito, unico italiano, nella classifica mondiale “Nature Index Rising Stars 2016”, tra i 25 centri di ricerca più giovani a più alto impatto. L’Iit riceve ogni anno una dotazione statale di 96 milioni di euro (circa l’1& di quelli impiegati dallo Stato per la ricerca) e nel 2016 ha attratto ulteriori 32,8 milioni di euro di fondi esterni. Al piano scientifico, che punta a realizzare tecnologie sostenibili per l’uomo e l’ambiente, lavorano 950 ricercatori.
“Imitiamo la natura per lo sviluppo di una tecnologia intorno all’essere vivente, con la creazione di nuovi materiali come le plastiche da scarti vegetali, di sistemi intelligenti di diagnosi e rilascio mirato di farmaci a basso costo, di medicina di precisione (denomica), di robotica assistiva”, spiega il direttore scientifico Roberto Cingolani.
Telefono Azzurro, la onlus che trent’anni aiuta bambini e adolescenti in difficoltà, nel 2015 ha ricevuto donazioni per 475 mila euro. “Nell’ultimo anno sono arrivate duecentomila richieste di aiuto – spiega Mauro Di Cugno, che si occupa della raccolta fondi -. Con le donazioni portiamo avanti i progetti sostenuti da centinaia di operatori e volontari, come la prevenzione contro il bullismo e la violenza nelle scuole”. 
E’ stata di 311 mila euro, nel 2015, la raccolta dell’Associazione Luca Coscioni, che si batte per promuovere la libertà di cura e di ricerca scientifica, l’assistenza autogestita e i diritti delle persone malate e disabili, anche nelle scelte di fine vita, per esempio con il biotestamento. 
Tra i primi beneficiari del cinque per mille c’è poi il Gruppo ospedaliero San Donato, che attraverso la sua fondazione e i suoi Irccs (Ospedale Geleazzi, Policlinico San Donato, Ospedale San Raffaele) rappresenta la seconda istituzione di ricerca scientifica in Italia dopo il Cnr. 
480 Milioni di euro i contributi distribuiti con il 5 per mille raccolto nel 2015 (dati di aprile 2017). 

FONTE: L'Economia del Corriere della Sera
AUTORE: Francesca Gambarini

 

 

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