Expo, il ministero assume cento detenuti per i sei mesi dell'esposizione

All’Expo lavoreranno cento detenuti delle carceri milanesi. È il risultato ottenuto dal Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria (Prap) di Milano grazie ad un accordo con la società Expo spa. Lo annuncia il provveditore Aldo Fabozzi durante l’incontro “Il carcere e la città”, nell’ambito del Forum delle Politiche sociali.
La convenzione tra Prap ed Expo si articola in tre moduli. Il primo prevede appunto che l’amministrazione assuma 100 detenuti che svolgeranno diverse mansioni nei sei mesi dell’esposizione universale, dal facchinaggio all’accoglienza dei visitatori. “Saranno pagati a mercede, con uno stipendio inferiore di un terzo rispetto ai contratti collettivi nazionali, come previsto dalla legge 354 del 1975”, spiega Luigi Palmiero, responsabile del settore lavoro in carcere all’interno del Prap.

Nella convenzione l’amministrazione penitenziaria si impegna poi ad organizzare un convegno a Expo sul tema dell’inclusione sociale a cui parteciperà il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Ancora da fissare la data e il titolo dell’evento. Il terzo modulo è stato parzialmente modificato rispetto alla stesura originale: all’inizio prevedeva che le cooperative sociali che lavorano in carcere avessero un loro spazio espositivo dentro Expo. Ma il ministero della Giustizia non aveva soldi per partecipare, così alla fine l’esposizione sarà fatta al carcere di Bollate, molto vicino all’area espositiva di Rho. All’interno del sito Expo i visitatori potranno solo vedere i prodotti realizzati dai detenuti di San Vittore insieme alla Libera scuola di cucina: il carcere ha infatti vinto un bando del Padiglione Italia dedicato alle “produzioni carcerarie”.

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