VIBO
L’INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE PENELOPE
Violenza di genere, strumenti e sostegno
Un pomeriggio intenso dedicato interamente alla violenza di genere per porre l’accento su tematiche che spesso si danno per scontate, ma che invece continuano ad essere di scottante attualità.
Il seminario formativo avviato dall’associazione Penelope, guidata da Sabrina Caglioti, in collaborazione con l’Ordine degli avvocati, presieduto da Giuseppe Altieri, si è tenuto nell’auditorium della Scuola di polizia.
«Divulgare e sensibilizzare». È stato questo il binomio che ha fatto da filo conduttore all’iniziativa che è servita anche a fare il punto sugli strumenti a disposizione delle vittime di violenza e sulle tante criticità del sistema. Ad aprire i lavori è stato l’avvocato Altieri, il quale non ha mancato di elogiare l’interessante percorso formativo. Subito dopo è intervenuto il vice questore Giovanni Marziano. Nel vivo della discussione sono entrati invece Cristian Maffoncelli (vice dirigente della squadra mobile); Francesco Rao (presidente sociologi Calabria); Elena Morano Cinque (docente all’Università degli studi della Calabria); Ciro Luca Lo Toro (pubblico ministero); Ines De Caria (consigliere dell’Ordine degli avvocati). Tutti hanno concordato sul fatto che uscire dall’incubo si può, ma è indispensabile creare una rete di sostegno e accoglienza alle donne vittime di violenza. Da qui la necessità di agire secondo protocolli comuni per dare forza al ruolo dei Cav (centri antiviolenza) ed alle istituzioni.
Prezioso su questo fronte il lavoro che l’associazione Penelope sta portando avanti sul territorio. «Solo attraverso questa rete sinergica che coinvolge operatori del diritto e associazioni – ha commentato l’avvocato Sabrina Caglioti – si possono mettere in atto le azioni necessarie contro la violenza». Anche perchè la violenza ha mille volti, non ha età, nè una precisa connotazione sociale. Si nutre della paura. Foraggia l’angoscia e la disperazione. Ecco perchè ogni energia va profusa per impedire che le donne diventino il bersaglio del risentimento.(v.s.)