pizzo

Lo scorso mese sono stati distribuiti 335 pasti; più di 90 ogni giovedì. Numeri che preoccupano il sodalizio “Ali di fata”. «Un dato allarmante – sostiene il presidente, Eva Bono – perché rappresenta il numero di cittadini che supera lo scoglio della vergogna nel chiedere aiuto per un pasto. Ma di fatto, possiamo sostenere che il numero di chi non ha la possibilità di consumare il pasto preparato dentro le mura domestiche, può essere di gran lunga più elevato».

Pertanto, Bono ritiene necessario l’intervento delle istituzioni: «Sono necessarie nuove politiche sociali per far fronte al crescere di queste situazioni. A noi si rivolgono tutte le categorie, dagli ex artigiani, ex operai, ed ex dipendenti. La crisi colpisce sempre di più e le fasce deboli ne risentono maggiormente».

L’attività di sostegno del sodalizio proseguirà anche per questo mese con la distribuzione di pasti caldi da asporto, ogni giovedì dalle 12 alle 13 e proseguiranno altresì i “Pranzi di solidarietà”, organizzati nelle domeniche in prossimità di festività, per integrare l’attività di sostegno.

«Noi ci impegniamo – conclude Bono – a fare di più per alleviare le difficoltà e cerchiamo di dare un aiuto concreto nella quotidianità».(r.m.
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