VIBO
L’INVITO DELLA FIDAPA AGLI ENTI AD ADOTTARE LA CARTA DEI DIRITTI DELLA BAMBINA
In sinergia contro la violenza
Rosita Mercatante
Educare alla parità e al contrasto della violenza. È questo l’obiettivo perseguito della sezione provinciale della Fidapa che, attraverso una serie di iniziative, è impegnata già da tempo alla divulgazione sul territorio della “Nuova Carta dei diritti della bambina”, il documento internazionale che pone l’attenzione sul mondo femminile e sulla tutela della donna fin dalla tenera età.
Un atto breve e non vincolante in quanto non è stato emanato da organi istituzionali, approvato per la prima volta nel 1997 a Reykjavik in Islanda. Un atto frutto soprattutto dell’associazionismo femminile, unico nel panorama della cultura di genere che nel tempo è stato aggiornato e integrato fino a quando, nel 2016, a Zurigo, è stata redatta l’ultima versione. Un documento tuttora attuale e ricco di spunti, che la Fidapa ritiene indispensabile per riuscire ad indicare alla società un percorso verso la salvaguardia dei diritti dell’universo rosa: ogni bambina ha il diritto di vivere la sua età, la sua natura femminile, il suo crescere, il suo differenziarsi dagli altri.
Da qui la richiesta formulata dalla Fidapa della presidente Sandra Genco agli enti pubblici di adottare la Carta. Richiesta accolta con prontezza dalla Provincia e dai Comuni di Vibo, Stefanaconi, Maierato, Ionadi, Filogaso e Parghelia. I contenuti del progetto – che si è articolato in diverse fasi dall’informazione alla partecipazione attiva delle scuole cittadine che hanno aderito al concorso indetto dall’associazione per riflettere sulla tematica “La cultura del rispetto dell’altro” – sono stati illustrati in un dibattito a più voci svoltosi all’Istituto Alberghiero “Gagliardi”.
Un’occasione quest’ultima in cui i relatori hanno sottolineato l’importanza di recepire a livello istituzionale il documento che in soli nove articoli ha la capacità di sancire il diritto della bambina di vivere in pienezza la propria vita e di esternare la propria personalità in un ambiente scevro di pregiudizi, discriminazioni e abusi. «Un risultato che si può ottenere attraverso il coinvolgimento delle strutture preposte all’educazione» ha spiegato la presidente distrettuale Giusy Porchia. Agli studenti hanno poi parlato Ilaria Caruso, referente di sezione, Patrizia Pelle, referente distrettuale e Pasquale Cananzi, specialista in diritto di famiglia e dei minori.
In prima battuta i saluti istituzionali da parte dell’assessore comunale Silvia Riga, del dirigente scolastico Carlo Pugliese e del presidente della Provincia Alfredo Lo Bianco
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