115 milioni di euro per la ricerca sull’autismo: l’Italia c’è

115 milioni di euro per la ricerca sull’autismo: l’Italia c’è

 

Al via lo studio “Autism Innovative Medicine Studies-2-Trials”, con il più grande finanziamento mondiale. Focus sulla previsione del decorso della malattia, con problemi di salute aggiuntivi che hanno un impatto grave sulla qualità e che riducono anche di 30 anni la durata della vita

Un consorzio internazionale guidato dall’Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze (IoPPN) del King’s College di Londra sta per avviare lo studio “Autism Innovative Medicine Studies-2-Trials (AIMS-2-Trials)”, che gode del finanziamento di 115 milioni di euro assegnato dall’Innovative Medicines Initiative, il più grande finanziamento mai dato alla ricerca scientifica nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo. Partner italiano del consorzio è l’equipe guidata dal prof. Filippo Muratori direttore dell’unità operativa di Psichiatria dello Sviluppo dell’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone e docente dell’Università di Pisa, che si occupa da anni di bambini autistici e delle loro famiglie: «la partecipazione della Fondazione Stella Maris a questo importante progetto europeo potrà permettere di migliorare le politiche nei confronti delle persone con autismo anche in Italia». Lo studio accrescerà la conoscenza dell’autismo e contribuirà a sviluppare nuove terapie per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone autistiche: in linea con le priorità indicate dalla stessa comunità delle persone con autismo, il consorzio si concentrerà sul perché alcune persone autistiche sviluppino problemi di salute aggiuntivi che hanno un impatto grave sulla qualità e sulla durata della loro vita.

Secondo gli studi più recenti, più di 1 persona su 100 è autistica. Molte persone autistiche lottano inoltre con gravi comorbilità come l’epilessia, l’ansia e la depressione, fattori che complessivamente possono ridurre l’aspettativa di vita delle persone autistiche anche di 30 anni. Il professor Declan Murphy, responsabile del progetto, afferma: «Molte persone autistiche vanno incontro ad una bassa qualità di vita, tuttavia la ricerca sull’autismo riceve molto meno investimenti rispetto ad altre condizioni che limitano l’aspettativa e la qualità della vita, come il cancro o la demenza. Questo finanziamento ci consentirà di colmare il divario tra le conoscenze biologiche e la clinica offrendo approcci personalizzati nei confronti dei problemi che incidono in modo severo sulla vita delle persone autistiche».

Una delle difficoltà per la messa a punto di nuove terapie è il fatto che le persone autistiche sono diverse fra loro: per questo AIMS-2-Trials adotterà come approccio quello della medicina di precisione volto a personalizzare le terapie sulla base del profilo biologico individuale. Sarà necessario sviluppare test in grado non solo di individuare precocemente l’autismo ma anche di prevedere la sua progressione nel tempo e la probabilità di insorgenza di ulteriori problemi di salute mentale.

Stampa o condividi