Solidarietà in Africa e opportunità per i giovani: 40 associazioni a confronto

 

Solidarietà in Africa e opportunità per i giovani: 40 associazioni a confronto

A Genova il congresso di Spera, consorzio di organizzazioni che si occupano di solidarietà nel continente africano. Oltre al confronto sull’attualità, nel corso del convegno quattro studenti universitari saranno premiati con una borsa di studio per realizzare un progetto insieme alle associazioni 

Torna il congresso nazionale di Spera – Solidarietà, progetti e risorse per l’Africa – consorzio di oltre 40 fra associazioni, ong, onlus missioni impegnate in Africa e che si incontrano a Genova per condividere progetti e fare rete.

L’appuntamento, giunto alla nona edizione, si terrà il 16 e il 17 novembre al Museo Teatro della Commenda di Prè ed è realizzata in collaborazione con Medici in Africa e il Centro di servizio per il volontariato “Celivo” di Genova.

Due giorni caratterizzati da culture e lingue diverse che si avvicinano (qui il programma) e si confronteranno su temi di attualità, come l’impatto della riforma del terzo settore sulle Ong e sul vasto mondo del non profit. Quest’anno però i riflettori sono puntati soprattutto sui giovani.

Dal 2014 infatti, grazie alla collaborazione tra Consorzio Spera e Università di Genova è nato il corso di ateneo in Cooperazione allo sviluppo all’interno del quale gli studenti (170 solo per questa annualità), provenienti da diverse facoltà, hanno l’opportunità di proporre e realizzare progetti di sviluppo in collaborazione con associazioni del consorzio attive soprattutto nei territori dell’Africa subsahariana.

Il convegno infatti sarà anche l’occasione per premiare 4 ragazzi che hanno presentato i progetti migliori e riceveranno una borsa di studio, erogata dall’università di Genova insieme ad alcune aziende italiane, per un soggiorno in Africa durante il quale seguiranno sul campo lo sviluppo del proprio progetto.

“Attraverso il Convegno SPeRA, miriamo a creare una sinergia tra le associazioni e gli studenti universitari, che sono stimolati e interessati alla conoscenza di un nuovo mondo nel quale la solidarietà si unisce all’avventura – spiega Edoardo Berti Riboli, presidente di Spera – “E’ innegabile che i giovani universitari possono essere il futuro delle nostre associazioni che hanno bisogno di nuove leve con una cultura e delle competenze che il corso in cooperazione può fornire”.

Le iniziative presentate negli anni precedenti hanno riguardato diverse attività: mediche (raccolta dati epidemiologici), biomediche (protesi), ingegneristiche (rinnovabili e fotovoltaico), formative e di micro imprenditorialità. Si è trattato nella maggior parte dei casi di interventi strutturati che hanno avuto un impatto positivo grazie alla collaborazione con le associazioni che operano sul campo.

Esperienze che ogni medico dovrebbe poter fare” come ha raccontato Norberto Miletto, giovane medico che nel 2017, al quinto anno di studi, decise di intraprendere il corso in cooperazione, vincendo una delle borse di studio grazie al quale è stato coinvolto nel progetto “Mamma Sicura”, avviato da Medici in Africa in Madagascar e che si occupa della salute delle neo mamme e dei bambini.

Grazie alla borsa Norberto ha potuto partecipare a due missioni presso l’ospedale di Vohipeno piccolo comune rurale del Madagascar orientale, realizzando corsi di formazione per le ostetriche locali, e seguendo direttamente sia gli interventi che le visite ambulatoriali.

“Un’esperienza unica” che si è tradotta in una tesi sperimentale con cui si è laureato a luglio del 2018, “trasformando il punto di arrivo di questi ultimi anni di studio nel punto di partenza per la mia futura vita professionale”. 

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