DUE PAROLE CHE METTONO IN ALLARME IL NON PROFIT

DUE PAROLE CHE METTONO IN ALLARME IL NON PROFIT

Se è vero che il diavolo si nasconde nei dettagli ci sono due parole che mettono in allarme il mondo del Terzo settore. Le due parole sono «in denaro» e sono contenute in un emendamento approvato al Senato al Dl fiscale. Due parole che vengono ovunque cancellate (almeno nel primo comma) dal testo sui bonus per chi effettua erogazioni liberali. Da qui il dubbio, sollevato dal Forum del Terzo settore, che possano essere escluse quelle in denaro al non profit. Ma il relatore del Dl fiscale al Senato, Emiliano Fenu (MS), rassicura: la detrazione varrà per tutte le erogazioni.

—Servizi a pagina Nel Terzo settore la detrazione sganciata da donazioni in denaro DECRETO FISCALE

Preoccupato il Forum: rischio letture contrastanti con il nuovo testo

Il relatore Fenu (MS) tranquillizza: il bonus resta su tutte le erogazioni liberali L’approvazione in prima lettura del decreto fiscale al Senato lascia un punto interrogativo sul Terzo settore. Con l’emendamento del Governo approvato dall’Aula di Palazzo Madama rischiano, infatti, di essere tagliate fuori le detrazioni fiscali per chi effettuato donazioni in denaro al non profit. Un problema sollevato dal Forum del Terzo settore, in un comunicato in cui la presidente Claudia Fiaschi esprime soddisfazione per le altre modifiche contenute nell’emendamento approvato: dalla possibilità per «le associazioni di volontariato di autofinanziarsi utilizzando al meglio le proprie strutture e l’iniziativa dei volontari» alla «maggiore flessibilità nella qualificazione delle attività non commerciali» (per queste modifiche si rinvia all’articolo in pagina).

Il nodo, però, sta nell’intervento sull’articolo del codice del Terzo settore (Dlgs /) dedicato alla detrazione e alla deduzione . In particolare con l’eliminazione delle parole «in denaro» da tutto il comma il rischio segnalato anche dal Forum del Terzo settore è che il nuovo testo si presti a «interpretazioni contraddittorie». Da un lato, come sembra fosse l’intenzione iniziale finalizzata a colmare una lacuna della precedente disposizione (come si evince dalla relazione illustrativa all’emendamento), si estende sicuramente la detrazione del % anche alle erogazioni in natura destinate alle organizzazioni di volontariato. Dall’altro, qualche dubbio nasce sulla detrazione del % (per un importo complessivo in ciascun periodo d’imposta non superiore a mila euro) per le liberalità a favore degli enti non commerciali del Terzo settore. Con l’eliminazione delle parole «in denaro» la norma post emendamento farebbe riferimento alle «erogazioni liberali o in natura». Che succede quindi a quelle in denaro? «Il rischio è che in fase applicativa – sottolinea la presidente del Forum, Claudia Fiaschi – alcune interpretazioni possano far ritenere esclusa la detraibilità delle erogazioni in denaro effettuate da persone fisiche a favore degli Enti di Terzo settore. Un effetto contraddittorio rispetto agli intenti del Codice del Terzo settore e negativo per le attività degli enti perché non verrebbero più favorite le donazioni private». Per questo dal Forum arriva l’auspicio di una «correzione del testo nel prossimo passaggio alla Camera», anche per evitare possibili contenziosi in futuro.

Un messaggio tranquillizzante arriva dal relatore al Dl fiscale in Senato, Emiliano Fenu (MS): «Dalla lettura della norma, che dal punto di vista espositivo può essere migliorata, si evince chiaramente che sono assolutamente incluse anche le donazioni in denaro. Su questo basterebbe andare a cercare su Internet la definizione di erogazione liberale, che va intesa sia in denaro che in natura. Tuttavia nell’ultimo periodo del comma, appare incontrovertibile il riferimento alle donazioni in denaro, il cui versamento dovrà essere eseguito tramite banche e uffici postali. Inoltre anche il comma successivo continua a far riferimento alle erogazioni in denaro». In ogni caso, aggiunge sempre Fenu, «il decreto ministeriale esplicativo di prossima emanazione fugherà ogni dubbio in merito alla natura delle erogazioni liberali ammesse alla detrazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA MANOVRA 2019 Dopo la prima lettura del Senato, il Dl fiscale passa alla Camera: il testo sarà in Aula dal 12 dicembre

 

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