Caso Ires, il Governo promette: abbiamo trovato la soluzione (ma il decreto ancora non c’è)

 

Caso Ires, il Governo promette: abbiamo trovato la soluzione (ma il decreto ancora non c’è)

Stamattina a palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte e il sottosegretario al Welfare con delega al Terzo settore Claudio Durigon hanno incontrato i rappresentanti del Terzo settore. Durigon: «Le coperture di ci sono, in qualche modo abbiamo trovato la quadra». Conte: «Correzione entro pochi giorni». La portavoce del Forum Claudia Fiaschi: «Ci aspettiamo il ripristino della tassazione al 12% «retroattivamente e che sia coperta con misure che non intacchino gli impegni sociali che il governo ha già preso». La sostanza? Ad oggi una via d’uscita concreta e dettagliata non è stata messa sul piatto, né illustrata

“Abbiamo trovato un soluzione” per l’Ires che sarà modificato “in qualche modo, nel prossimo decreto. Abbiamo trovato le coperture”. A prometterlo è il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, lasciando palazzo Chigi dove il governo ha incontrato i rappresentanti del Terzo settore. Anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha assicurato che ci sara’ una correzione entro pochi giorni e ha ribadito che l’aumento della tassazione è stato il frutto di un errore nella redazione della legge di bilancio.

Se però Durigon parla di soluzione trovata al presente, la portavoce nazionale del Forum del Terzo settore parla di soluzione da trovare: “Sul tema dell’Ires c’e’ un impegno del governo a trovare nei prossimi giorni una soluzione che soddisfi tutte le questioni che noi abbiamo sottolineato: quindi il ripristino della misura retroattivamente e la possibilita’ di essere coperta con misure che non intacchino gli impegni sociali che il governo ha preso”. “Ci hanno assicurato che sono state individuate le coperture”, ha confermato all’agenzia Dire, Fiaschi. “C’e’ stato anche un reciproco riconoscimento delle cose fatte”, aggiunge, “ora attendiamo nei prossimi giorni una soluzione concreta che stanno individuando”. La sostanza? Ad oggi una via d’uscita concreta e dettagliata non è stata messa sul piatto nè illustrata, siamo ancora fermi alle parole e agli impegni. Anche perché la promessa del vicempremier e ministro del Lavoro Di Maio di intervenire nel primo decreto utile è già svanita (il primo decreto approvato dal Governo nelle scorse ore è stato il salva-Carige) che prevede un’esposizione economica ben maggiore dei circa 500 milioni necessari per ripristinare l’Ires al 12%.

Nel frattempo, finalmente verrebbe da dire, si sveglia anche l’opposizione. Così il presidente dei deputati Pd Graziano Delrio: “Esiste un modo rapido per cancellare la tassa sulla solidarietà ed è approvare la proposta di legge, presentata da tutte le opposizioni, che prevede di riportare l’Ires al 12%. Questa brutta pagina scritta dalla maggioranza va cancellata presto, non può avere spazio l’idea che vengano penalizzati quanti prestano il proprio aiuto a chi ha bisogno o è in difficoltà. Abbiamo chiesto al presidente della Camera di calendarizzare al più presto la proposta di legge e siamo convinti che avrà in Parlamento larga e convinta adesione”.

Tornando all’incontro di stamattina, si apprende che la portavoce del forum del Terzo settore è stata accompagnata dai rappresentanti di alcuni enti (da Caritas a Sant’Egidio, alla Piccola Casa della Divina Provvidenza Cottolengo a Medici senza frontiere) che hanno illustrato le conseguenze del raddoppio della tassazione in termini di tagli ai servizi e alle opere di beneficienza.

Sul tavolo della discussione infine c’era anche il completamento della riforma del Terzo settore. Conte ha garantito che l’esecutivo darà corso alle norme attuative che ancora mancano alla piena implementazione della riforma. Si tratta delle linee guida per l’adozione dei modelli per la redazioni dei bilanci, del Registro Unico del Terzo Settore e dell’insediamento della Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Stampa o condividi