Un mosaico che “entra” nei cuori
Rosita Mercatante
Una risposta corale da parte dei cittadini e il grande impegno messo in campo da associazioni e comitati hanno permesso di raggiungere un importante traguardo nell’ambito della maratona nazionale “I luoghi del cuore”, indetta dal Fai. Oltre 5mila le firme raccolte per “salvare” il “Mosaico degli Amorini Pescatori” (2° classificato in Calabria) risalente all’epoca romana e attualmente posizionato nella zona esterna del castello Normanno Svevo, sede del Museo “Vito Capialbi”.
Un risultato straordinario sul quale la delegazione provinciale del Fai ha voluto soffermarsi affinché si possa dare seguito al progetto, durante una conferenza stampa svoltasi ieri all’interno dello storico palazzo De Riso-Gagliardi. «Tutto ciò è la dimostrazione che questo modello operativo e di azione che prevede il coinvolgimento di più parti può essere vincente nel nostro territorio» ha affermato Maurizio Bonanno (responsabile comunicazione Fai) nell’introdurre i lavori a cui hanno preso parte anche Teresa Saeli, capo delegazione della sezione, l’archeologa Maria D’Andrea, i presidenti dei comitati per la raccolta firme Patrizia Venturino (per il Mosaico) e Francesco Pascale (per la Chiesa di Piedigrotta di Pizzo che si è posizionata tra i primi 5 a livello regionale).
A giocare un ruolo determinante per raggiungere questo obiettivo l’entusiasmo trasmesso alla gente dai due comitati che in pochi mesi si sono impegnati a sensibilizzare i cittadini sull’importanza di sottrarre dagli effetti deleteri dell’incuria e dell’abbandono dei siti di straordinaria bellezza a cui bisogna garantire un futuro. «Siamo molto soddisfatti della risposta che abbiamo ottenuto – ha detto la Saeli – , ora il passo successivo sarà quello di presentare il nostro progetto che verrà poi valutato dalla commissione». Per il ripristino del Mosaico le idee sono già chiare come ha spiegato l’archeologa D’Andrea che si è occupata dello studio del sito: sarà necessario un’importante opera di restauro e di copertura del manufatto. Nel caso in cui non si riuscirà ad ottenere il finanziamento da parte del Comitato non ci sarà nessuna resa, infatti si è già pensato ad un piano di emergenza: «Ci attiveremo per una raccolta fondi».
Raccolte oltre 5mila firmeper salvare il manufatto sito all’esterno del castello