VIBO – Riaperta la biblioteca resta una scatola vuota

VIBO

Riaperta la biblioteca resta una scatola vuota

 

Vittoria Sicari

È perfettamente riuscita l’operazione salvataggio della biblioteca comunale portata avanti dall’ex sindaco Elio Costa. Un’operazione che ha comportato la ristrutturazione dell’immobile e la riconsegna ai cittadini. Purtroppo, l’importante presidio culturale resta però una scatola vuota con pochi servizi, un ridotto assortimento di libri e una scarsissima frequentazione, tant’è che non vengono consegnati più neppure i quotidiani. Tre i dipendenti che si occupano di garantire l’apertura e la chiusura della struttura.

Circa 35mila volumi in dotazione e non più di dieci, dodici visitatori al giorno, quando tutto va bene. «La biblioteca segue le sorti del Comune – commenta il personale – se i soldi non ci sono, purtroppo deve arrangiarsi». In passato erano centinaia gli studenti che affollavano la struttura, chi per prestiti, chi per ricerche, chi semplicemente per studiare in un luogo tranquillo chi per organizzare eventi. Infatti per le manifestazioni bisognava prenotarsi per tempo tanto erano le richieste. Eppure, nonostante tutto, la biblioteca di via Palach, ubicata in pieno centro, potrebbe diventare una realtà viva e vivace. Un luogo di fermento, di confronto. Il sindaco aveva promesso che sarebbero stati avviati alcuni laboratori, ma al di là del classico prestito di libri e dell’utilizzo di internet non c’è nulla. Sporadicamente la struttura viene usata per qualche iniziativa ma sono più i giorni in cui è praticamente vuota che quelli in cui si vede qualcuno. Dallo scorso anno è stata data in affidamento all’associazione Civitas, presieduta da Raniero Pacetti, che si era occupata della catalogazione dei libri antichi. Di recente pare sia in itinere un progetto con l’Uilt (Unione italiana libero teatro) per mettere in piedi un laboratorio teatrale che però non è ancora decollato.

Nessuna convenzione con scuole, nessun progetto di rilancio. «Solo un’insegnante – rileva un dipendente – ha fatto richiesta per l’alternanza scuola-lavoro». E per i giovani i libri presenti «sono vecchi. Ogni tanto qualche nuovo volume arriva ma non basta per rendere appetibile la struttura». È una locomotiva che viaggia ai ritmi del secolo scorso che senza strumenti e fondi – nonostante gli sforzi fatti dal personale – rischia di rimanere una cattedrale nel deserto. Colpa del dissesto, ma non solo. «Mancano le idee» osserva una studentessa.

Poche presenze e fondinon viene più sceltaneanche per le iniziative

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