Esposto-denuncia presentato da pochi giorni alla Procura della Repubblica Fissati i primi paletti: gli assessori di Elio Costa dovrebbero rimanere esclusi dall’esecutivo Limardo in nome della discontinuità
Nicola Lopreiato Vibo Valentia
L’ultima denuncia risale a circa un mese fa. Ma l’associazione “Amici del mare” porta avanti la sua battaglia da tantissimi anni convinta che le acque del litorale calabrese non siano contaminate solo dal cattivo funzionamento dei depuratori esistenti (molti obsoleti, altri inefficienti e sottodimensionati) ma soprattutto dagli scarichi abusivi che solcano tutta la costa calabrese compromettendo sia sul litorale jonico che quello tirrenico. Secondo uno studio della stessa associazione sarebbero oltre novanta le condotte fognarie che versano i loro liquami nelle acque cristalline dello Jonio e del Tirreno mettendo a rischio non solo la salute del mare con tutto quello che ne deriva, ma pure quella di migliaia e migliaia di turisti che ogni anno invadono le spiagge.
Nell’ultimo esposto depositato solo qualche settimana fa alla Procura della Repubblica di Catanzaro e alla sezione della Guardia Costiera di Soverato, Amici del mare, tramite il suo consulente tecnico e responsabile dell’associazione Alberto Massara, mette in evidenza la grave situazione ambientale sulle spiagge più belle del litorale jonico calabrese e in particolare su quella di Camina, Montauro e nel tratto tra Catanzaro e Soverato. L’associazione parla di veri e propri scarichi fognari che vengono attivati soprattutto nelle giornate in cui il moto ondoso del mare si ingrossa. Un modo come un altro per indurre bagnanti e turisti a immaginare che i liquami che galleggiano in balia delle onde possano emergere dai sedimenti e non dalle condotte che raccolgono i reflui delle costruzioni disseminate lungo la costa che sversano direttamente in mare.
Un problema annoso quello descritto dall’associazione ambientalista di fronte al quale fino ad oggi non sono stati pochi a chiudere gli occhi di fronte ad una questione che puntualmente si ripropone ogni anno. Il fenomeno sembra quasi essere sfuggito di mano a sindaci, amministratori provinciali e regionali e autorità competenti. I riflettori da anni vengono puntati pure pure sul litorale tirrenico. In questo caso Alberto Massara focalizza ancora una volta la sua attenzione sulle incantevoli spiagge del Vibonese, a cominciare da Nicotera dove ancora insistono lungo la costa condotte da anni fuori uso, che per anni hanno scaricato liberamente i loro liquami a mare. In tal senso il neo sindaco Marasco ha annunciato che una delle sue priorità sarà quella di cominciare a fare piazza pulita attraverso un attento monitoraggio di tutti gli scarichi e le condotte abusive. In passato proprio a Nicotera sono state messe in atto delle vere e proprie proteste di massa per richiamare l’attenzione della Regione sull’inquinamento marino. Negli anni precedenti le segnalazioni dell’associazione Amici del mare avevano riguardato pure le zone di Tropea e Pizzo Calabro, perle del turismo calabrese, ma molto spesso invase da liquami che si colgono a vista d’occhio, nonostante le rassicurazioni dell’Arpacal. Amici del mare, ha già fatto sapere che interesserà dell’intera vicenda il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Allegato:
Tonino FortunaVibo Valentia
Si insedierà questa mattina alle dieci Maria Limardo, la prima donna eletta sindaco di Vibo Valentia alle consultazioni dello scorso 26 maggio. Deve essere ancora proclamato, invece, il Consiglio comunale, visto che i dati forniti dalla commissione elettorale sono al momento ufficiosi. Verosimilmente l’assemblea cittadina verrà ufficializzata nel pomeriggio di domani. Da alcuni giorni il sindaco e le forze di maggioranza sono al lavoro, tuttavia, per la definizione dei criteri e delle deleghe in vista della formazione della giunta.
Al di là degli enunciati di principio, sui quali tutti gli alleati di centrodestra sembrano concordare, presto si dovrà passare dalle parole ai fatti. Ed indubbiamente il primo nodo da sciogliere sarà quello legato alla redistribuzione degli assessorati. I maggiori azionisti della coalizione vorrebbero che si prescindesse dall’attribuzione di almeno una delega a tutti i gruppi consiliari, gli alleati meno rappresentativi sul piano numerico ritengono, invece, che sia obbligatorio dividere la torta in otto parti eguali, lasciando il nono componente dell’esecutivo in capo al primo cittadino.
Nel secondo confronto, quello previsto per il pomeriggio di domani, questi nodi dovrebbero già venire al pettine insieme. Subito dopo, il sindaco potrebbe chiedere ai gruppi di individuare una rosa di nomi da sottoporre alla sua attenzione con relativi curricula. Questa potrebbe essere una delle possibili vie d’uscita per avviare la consiliatura senza tensioni.
Il primo paletto, peraltro, è stato stabilito nella riunione di due giorni addietro: gli assessori dell’esecutivo Costa, che siano stati rieletti o meno, non dovranno possibilmente entrare nella squadra di governo. E questo per segnare una chiara discontinuità con la passata amministrazione della quale – è bene non dimenticare – quasi tutta questa maggioranza ha fatto parte.
Una barriera di massicela condotte abusive
Le criticità rilevate dall’associazione Amici del mare non riguardano solo le zone del Catanzarese e del Vibonese, ma pure quelle dell’alto Tirreno cosentino. In particolare nelle segnalazioni di “Amici del mare” vengono indicate alcune zone dei comuni di Fuscaldo e San Lucido dove le condotte abusive venivano occultate dalla barriera di massi posti a salvaguardia del litorale dal fenomeno dell’erosione.
Altre problematiche erano emerse in maniera piuttosto chiara sul litorale reggino nel comune di Roccella Jonica, sotto i moli foranei del porto di Catanzaro nonché in altre zone del Crotonese. Studi accurati in tal senso sono stati effettuati da Alberto Massara che ora propone un vero e proprio monitoraggio.