VIBO – Comune, scontro sulla biblioteca «La cultura non è affare di famiglia»Botta e risposta tra sindaco e capogruppo dem

VIBO

Comune, scontro sulla biblioteca «La cultura non è affare di famiglia»Botta e risposta tra sindaco e capogruppo dem

La gestione della struttura di via Palach affidata a terzi non convince Per il Pd si tratta di un’operazione per favorire il monopolio di privati
Chiesta trasparenza anche sui costi e la direzione artistica degli eventi estivi in città e a Vibo Marina Noi siamo aperti a tutti e a tutti stenderemo tappeti rossi con petali di rosa perché il nostro obiettivo è la partecipazioneMaria Limardo

Stefania Marasco

Galeotto più che un libro, fu l’intera biblioteca. O anzi, un “sistema” di «mercimonio» e «familismo amorale» che ha scatenato… l’inferno ieri in Consiglio comunale. Perché la cultura, a volte si sa, può fare la differenza e proprio la discussione sulla “cultura”, ieri ha fatto rumore. Certo, di nomi e cognomi non ne sono stati fatti, anzi si «parlava in generale» per evitare, insomma, qualche “denuncia” ma le allusioni sono state tante e tra i corridoi erano i volti a prendere forma.

Ergo, se venne prima la biblioteca o il sistema bibliotecario o le associazioni e i professionisti “amici” non è dato saperlo ma tant’è che ieri a surriscaldare il clima è stata la “schermaglia” tra il capogruppo del Pd Stefano Luciano e il sindaco Maria Limardo.

A scatenare la querelle l’interrogazione presentata da Luciano sulla biblioteca, o meglio su come «l’amministrazione la intenda valorizzare attraverso un’attività propria». Quali attività, dunque, si intendano promuovere il punto «per scongiurare il rischio che in città la cultura possa diventare mercimonio ad appannaggio di soggetti privati che possano porre al centro del proprio agire il cosiddetto familismo amorale». Ergo, il dubbio che il Comune favorisca «privati che usano l’attività che in apparenza sembra pubblica che ma che è invece vera attività imprenditoriale».

Un’accusa forte, quella del capogruppo dem, giunta dopo l’elenco delle attività in programma su cui ha relazionato l’assessore alla Cultura Daniela Rotino. Un elenco che, a quanto pare, non ha convinto Luciano che ha incalzato: «L’Amministrazione deve lavorare per se e non per altri». Riuscire, dunque, a capire il confine tra l’attività privata che si concilia con il bene pubblico e quella del privato che invece attraverso il pubblico persegue fini solo privati, rischiando in questo caso «di arrivare ad un monopolio».

Questo, il monito di Luciano che ha fatto rumore in Aula. Così i riferimenti alle iniziative poste in essere in estate. Perché dalla biblioteca agli eventi estivi il passo è stato breve. Perché la cultura, come dire, non può essere un affare di famiglia…

Allegato:

Ha usato parole forti Luciano nell’incalzare il sindaco sul tema della “cultura” e degli eventi estivi promossi dal Comune, su cui ha chiesto chiarezza. «Non si deve – ha sottolineato Luciano – dare possibilità ai privati di avere monopoli, questo non va bene. Le iniziative privatistiche in linea di massima sono apprezzabili ma non si possono accettare posizioni di monopolio e dunque è necessario valorizzare la biblioteca. Il rischio altrimenti e lo dico in linea generale, è quello di un depotenziamento della struttura» dove fino ad oggi la gestione è stata «affidata di volta in volta a qualcuno». E stessa chiarezza, poi, ha chiesto sull’organizzazione dell’evento la Taranta e la serata promossa a Vibo Marina, per cui ha incalzato su costi e organizzatori.

Questioni su cui non si è fatta attendere la risposta del sindaco M;aria Limardo che ha rispedito al mittente le accuse spiegando che la maggior parte degli eventi sono stati a costo zero, «ci siamo avvalsi di finanziamenti regionali e mille euro sono state impegnate solo per la Taranta, per i costi del palco e del gruppo elettrogeno». Tante iniziative che non hanno pesato sulle casse dell’Ente, dunque, o comunque sostenute «da enti istituzionali, come la Camera di commercio» a cui il Comune ha dato il suo patrocinio. «Nonostante il Comune non abbia fondi – ha spiegato il sindaco – abbiamo proposto alla città e alle frazioni una serie di eventi. Ci siamo insediati a giugno e abbiamo iniziato a lavorare sin da subito». Nessun «rischio chiusura della biblioteca» ha poi voluto ribadire il sindaco sottolineando con forza come «con noi non c’è alcuna logica di mercimonio o familismo. Il nostro obiettivo è l’apertura alla città., a tutti. E a tutti stenderemo tappeti rossi con petali di rose». Un caso chiuso? Macché, tanto che lo stesso Luciano «preso atto orizzonte che ha l’amministrazione per la biblioteca» ha annunciato un ordine del giorno da discutere in Consiglio, anche perché ha concluso replicando al sindaco «fare cultura non può significare agevolare i privati o sostenendo iniziative di associazioni scese in campo per la sua elezione. Lei è il sindaco della città».

s.m.

L’assessore illustrale nuove attività

Dalla paventata chiusura alle attività in programma, la biblioteca da mesi continua a restare sotto i riflettori. Ma garantito che la struttura resterà aperta l’assessore Rotino ha fatto il punto sulle attività che vedranno il coinvolgimento di associazioni, enti e professionisti: le letture animate per bimbi; incontri con l’archeologa e la nutrizionista della Lilt; convegni, presentazioni di libri; convenzioni con il Torrefranca, alternanza scuola lavoro con il Berto, progetti di integrazione, laboratori teatrali.

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