Poesia errante lungo un itinerario tra “realtà parlanti”

Poesia errante lungo un itinerario tra “realtà parlanti”

Marialucia ConistabileVibo Valentia

Poesia “diffusa” per città lette sui muri, per creare «realtà parlanti» e al tempo stesso «comunicanti».

I versi di autori locali (o comunque calabresi di nascita e di adozione), dunque, diventano non solo mezzo per recuperare la memoria, ma anche per la costruzione di spazi collettivi nuovi e più ampi, con l’obiettivo di dipanare, proprio attraverso la poesia, il filo rosso che lega città, luoghi e borghi.

Un progetto ideato dal Comitato civico “Cittàlettesuimuri”, nato a Nicotera e presieduto da Carla Piro, che prevede la realizzazione nelle singole comunità vibonesi di uno o più pannelli di ceramica artistica di fattura locale, con su riportati i versi. «Il tutto a formare un suggestivo gioco di specchi e di sponde – spiega Carla Piro – che fa sì che la singola “matrice”, il pannello ceramico identico per dimensioni, colori e forme, operi un “qui e un altrove”, generando coralità di voci e destinazioni di viaggio plurali. Una sorta di “sentiero di Pollicino” che punteggi, unisca e rilanci nelle trame di un disegno idealmente e spazialmente condiviso. Al motto “portiamo fuori quello che abbiamo dentro” – aggiunge la Piro – il progetto non solo si pone come vetrina an plei air di voci narranti, ma sarà preziosa occasione per qualificare o riqualificare il tessuto urbano in un’ottica di armonia dei segni e del vivere insieme».

L’iniziativa “Cittàlettesuimuri” partita da Nicotera con un pannello dedicato ai versi dello studioso Pino Neri con la poesia “Paese” ha fatto tappa a Zungri dove l’amministrazione comunale Galati ha condiviso il progetto esponendo un pannello con la poesia “Calabria Mamma” di Saverio Lorenzo (emigrato zungrese in Argentina negli anni ‘60) e un altro dedicato ai versi di Luigia Lupidi Panarello (Le Grotte di Deso).

E dal Poro il Comitato civico “Cittàlettesuimuri” ha dipanato il virtuale filo narrante verso San Calogero, dove la giunta Brosio ha dato il via libera all’istallazione di un pannello in ceramica (tutti sono realizzati dal maestro vibonese Francesco Vitetta) con la poesia “La casa in collina” di Pasquale Addesi, sancalogerese emigrato a Milano. A Ricadi, invece, la voce narrante è quella di Giuseppe Berto attraverso i versi dedicati a Capo Vaticano. Nel centro turistico l’amministrazione Russo si è fatta carico di concretizzare il progetto. Tropea è un’altra tappa dell’itinerario narrante di “Cittàlettesuimuri” dove l’iniziativa è stata coniugata al cinquantesimo anniversario del “pio transito” di don Francesco Mottola che a maggio sarà proclamato Beato. Il brano “Il Mare” sarà sistemato nel cuore del centro storico, nei pressi della casa natale di don Mottola.

E mentre a Mileto il Comitato ha avviato un confronto con la giunta Giordano e alcune associazioni per dedicare il pannello ai versi del poeta e scrittore Mario Occhiato, a Vibo Valentia l’obiettivo è di riuscire a proseguire nel percorso narrante con un pannello dedicato alla Laminetta Orfica, da istallare nei pressi del Museo Capialbi.

Versi sui muri sistemati a Zungri, San Calogero Ricadi e Tropea

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