Pizzo – La povertà diventa un’emergenza sociale A decine ogni giorno “bussano” in chiesa

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La povertà diventa un’emergenza sociale A decine ogni giorno “bussano” in chiesa

Don Rosano: c’è gente che non ha più neppure le sedie o i letti
Un valido supporto viene anche fornito dalle Dame di San Vincenzo nel Duomo di San Giorgio

Rosaria Marrella Pizzo

Povertà di spirito, di valori, di sentimenti, economica… Esistono tante forme di povertà ma spesso per dignità e per vergogna si cerca di nasconderla (soprattutto quella economica) simulando una pseudo normalità che condiziona peró il vivere e, spesso e volentieri, tende ad isolare.

Dicembre non è soltanto periodo di tredicesima e di bilanci: tra due domeniche inizia l’avvento, dunque si entra in pieno spirito natalizio ed è il momento in cui si cerca di eliminare i confini con l’alterità. A Pizzo la soglia della povertà purtroppo è abbondantemente superata e lo sanno bene i sacerdoti che hanno il polso della situazione, poiché a loro si rivolgono a decine ogni settimana. La chiesa resta sempre il punto di riferimento per il sociale, perché oltre al conforto spirituale offre anche quello materiale.

Il disagio è diffuso un po’ ovunque ma in particolare nel centro storico e nelle periferie, dove vi sono situazioni più degradate. Disagi di tutti i generi: dal gioco che porta le persone a contrarre debiti, a situazioni “buie” che vanno dalla mancanza di valori all’isolamento sociale, per non parlare poi di chi non ha più un lavoro.

Fatto sta che nel 2019 c’è ancora chi non ha un tavolo, sedie, letti… solo case vuote. E quotidianamente da don Pasquale Rosano che gestisce il Duomo di San Giorgio, da don Salvatore Santaguida della parrocchia San Sebastiano (in attesa dell’edificazione del complesso parrocchiale Risurrezione di Gesù), e da padre Giovanni Cozzolino, al santuario, si rivolgono decine di persone per chiedere aiuto. I sacerdoti cercano di sopperire ai loro bisogni in ogni modo e, quando non è possibile, li mandano alla Caritas diocesana che anche per Pizzo porta avanti un lavoro eccellente.

Il dato allarmante è che sempre più famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese e spesso anche pagare le bollette diventa un problema. La chiesa dunque offre anche un sostegno materiale con prodotti di prima necessità, e nei “Tempi Forti” (Natale e Pasqua) raccoglie e distribuisce pacchi alimentari.

Il quadro complessivo che emerge tuttavia, è che diverse forme di povertà sono causate anche dalla cattiva gestione del denaro, a causa soprattutto dalla dipendenza dei giochi d’azzardo. «Visto che la situazione è molto seria – sostiene don Pasquale, pungolando anche le altre istituzioni a fare qualcosa di concreto – ogni martedì le “dame di San Vincenzo” presso il Duomo, aprono il centro da loro curato per accogliere e far fronte alle diverse esigenze di povertà presenti nel territorio. Oltre al “guardaroba della solidarietà” per consegnare abiti e scarpe per adulti e bambini, si consegnano anche i pacchi alimentari. Molti sono coloro che ne usufruiscono, tra stranieri e gente del posto. La richiesta di aiuto va sempre più crescendo, considerando che c’è gente che pur lavorando, non riesce ad arrivare alla fine del mese o a pagare le bollette. Le Vincenziane offrono anche ascolto e quella giusta parola di incoraggiamento, necessaria in contesti sociali in cui si assiste sempre più a quella che Papa Francesco definisce «globalizzazione dell’indifferenza».

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