MONTAURO

Sindaci tuttofare: informatori, organizzatori, punto di riferimento nell’emergenza. A Soverato il sindaco assume in solitudine la responsabilità delle ordinanze di quarantena, consegna i dispositivi di protezione personale in ospedale e consegna a domicilio i pacchi alimentari. Come lui i colleghi del comprensorio che a volte di tasca loro acquistano i beni di prima necessità per azzerare i tempi tecnici legati agli impegni di spesa. Sono loro a fornire supporto psicologico e informazioni di servizio. Cosa succede però dove i sindaci non ci sono? La realtà dei comuni commissariati è ancora più problematica. Gli abitanti non hanno punti di riferimento né informazioni. A Montauro il sito istituzionale non funziona, ma anche quando l’albo pretorio è on line poche sono le informazioni diramate. Il Comune ha poi due soli dipendenti e divide anche la stazione dei carabinieri con i comuni di Stalettì e Gasperina. Qui sono le associazioni a dare l’unico supporto.

I giovani della Proloco e quelli dell’associazione “la radice sociale” si sostituiscono alle istituzioni. «Nei giorni scorsi ci ha contatto una signora trasferita da poco in paese – spiega Leo Clericò presidente dell’associazione la radice sociale – è stata la prima a chiederci aiuto dicendo che, lavorando “a giornata” non aveva entrate capace di sostenere in questo momento la famiglia. Avevano necessità di generi alimentari e ci siamo adoperati per assisterla. Abbiamo attivato un banco alimentare e, in collaborazione con i due negozi di generi alimentari del paese, abbiamo attivato in tempi non sospetti la “spesa sospesa.” Chi può compra qualcosa per chi ha bisogno e su segnalazione la recapitiamo. Non abbiamo un organismo di supporto e per verificare la veridicità delle chiamate, ci muoviamo chiedendo aiuto alla stazione dei carabinieri. All’interno del pacco lasciamo un biglietto per rinnovare la nostra disponibilità».

s. am.